L’8 dicembre 2015 si celebra per volontà di Papa Francesco il Giubileo della Misericordia, annunciato dal pontefice il 13 marzo 2015, e si concluderà il 20 novembre 2016. I tempi tristi e senza speranza del mondo contemporaneo, attaccato da ogni sorta di odio e calamità, sia umana che naturale, rischia di porre fine allo stesso pianeta, in tempi non necessariamente lunghi. La Misericordia Divina.
E’ questo il messaggio, la speranza che il pontefice vuol far giungere ovunque. Quel Gesù Misericordioso che animò la vita straordinaria di una donna del secolo scorso, Suor Maria Faustina Kowalska, voluta Santa da Papa Giovanni Paolo II. Di entrambi, nella chiesetta di Cristo Re, nella periferia di Lecce, sono custodite delle reliquie, una rarità, che entrambi i santi polacchi si siano ritrovati in questo lembo di terra, accomunati dall’amore per la Misericordia invocata da Papa Francesco.
Maria Faustina Kowalska, al secolo Helena Kowalska, (1905-1938) era una suora della congregazione delle Suore della Beata Vergine Maria della Misericordia, propagatrice di Gesù Misericordioso. Mistica e veggente, viene venerata in tutto il mondo come l’Apostola della Divina Misericordia e nel suo Diario Gesù le usa l’appellativo di “Segretaria della Divina Misericordia”.
Fin dall’età di sette anni avvertì potente la Vocazione, e chiese alla sua famiglia di poterla fare entrare in convento, ma per la loro situazione economica fu costretta a lavorare per essere invece di sostentamento ad essa. Faustina cercò di ubbidire ai genitori e partecipò alla vita mondana trascurando le ispirazioni interiori della grazia. Nel suo Diario racconta che un giorno mentre era ad un ballo insieme alla sorella ebbe una visione di Gesù flagellato che le disse: «Quanto tempo ancora ti dovrò sopportare? Fino a quando mi ingannerai?». Subito dopo si decise per la vita religiosa.
Gli anni della sua vita religiosa abbondarono di grazie straordinarie: le rivelazioni, le visioni, le stigmate nascoste, la partecipazione alla passione del Signore, il dono dell’ubiquità, il dono di leggere nelle anime, il dono della profezia e il raro dono del fidanzamento e dello sposalizio mistico. Il contatto vivo con Dio, con la Madonna, con gli angeli, con i santi, con le anime del purgatorio. Malgrado il dono di tante grazie straordinarie scriveva nel “Diario”: “Né le grazie, né le rivelazioni, né le estasi, né alcun altro dono ad essa elargito la rendono perfetta, ma l’unione intima della mia anima con Dio. I doni sono soltanto un ornamento dell’anima, ma non ne costituiscono la sostanza né la perfezione. La mia santità e perfezione consiste in una stretta unione della mia volontà con la volontà di Dio”.
Una vita che ben si presta all’evento planetario che riguarda tutta la comunità cristiana in questo straordinario anno giubilare. Da una pagina del suo Diario, leggiamo: “Il giorno della rinnovazione dei voti. La presenza di Dio ha inondato la mia anima. Durante la Santa Messa ho visto Gesù, che mi ha detto queste parole… TU SEI PER ME UNA GRANDE GIOIA… IL TUO AMORE E LA TUA UMILTA’ FANNO SI CHE ABBANDONI IL TRONO DEL CIELO E MI UNISCA A TE… L’AMORE PAREGGIA L’ABISSO CHE C’E’ FRA LA MIA GRANDEZZA E LA TUA NULLITA’…
L’Immagine di Gesù che vediamo sopra è quella che apparve a Santa Faustina, così come lei Lo vide. Il Gesù Misericordioso benedicente, rivolto a tutta l’umanità. Buon anno a tutti.
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