Per chi cerca fra i borghi del Salento i gioielli nascosti di questa terra, non può non fare una visita a Sanarica, piccola cittadina molto nota allo studioso Cosimo De Giorgi, che qui fece diverse tappe della sua lunga e avventurosa ricerca personale.
Sanarica pare sia sorta dopo le grandi scorrerie che i saraceni effettuavano fra VIII e IX secolo in queste contrade, e proprio dopo l’assalto alla vicina Muro Leccese probabilmente qui si creò un nucleo stabile, scampato alla distruzione di quel paese. L’attuale palazzo ducale è sorto nel 1559 sulle rovine di un castello quattrocentesco, che era dotato anche di un fossato, da tempo poi convertito in agrumeto.
Cosimo De Giorgi ci ha lasciato nei suoi “Bozzetti di viaggio” un’interessante descrizione della cappella che è presente all’interno del castello, dopo l’ingresso sul lato destro. Riporta che è completamente affrescata da pregevoli dipinti cinquecenteschi.
Sono rimaste a vista molte volte originali del castello.
Alcuni dettagli dell’interno della chiesa matrice…
Nei sotterranei della chiesa madre di Sanarica si nasconde l’interessantissima cripta dell’Assunta, riportata alla ribalta da Don Francesco Rizzello il secolo scorso. Un ambiente ancora tutto da studiare.
Gli affreschi risalgono a partire dall’anno Mille, ma ad oggi non è più possibile risalire alla originaria intestazione della chiesa rupestre, per via della non completa esistenza del ciclo pittorico.
Nella foto qui sopra l’archeologo Stefano Cortese ha creduto di riconoscere, anche per via della epigrafe ancora in parte leggibile, Santa Caterina d’Alessandria.
Purtroppo la gran parte degli altri affreschi non è usufruibile, anche perché alcuni ambienti della chiesa sono nascosti dalla costruzione superiore, la seicentesca chiesa matrice.
L’agro di Sanarica custodisce altre sorprese, come la trecentesca cappella di Santa Maria di Pompignano…
Purtroppo il monumento non si conserva in buone condizioni.
Torniamo nel centro storico, dove possiamo ammirare il Santuario della Madonna delle Grazie. Sorto durante il 1300, fu ampliato e ristrutturato nel 1700. E’ una grande costruzione in pietra leccese, ricca di tesori artistici.
Nella foto successiva possiamo ammirare l’antichissimo affresco della Vergine, datato XIII secolo.
Gli altari e gli stucchi, pregevolissimi, si susseguono per tutto l’interno del Santuario.
Importante anche l’organo, custodito sopra l’ingresso principale.
La chiesa di San Salvatore è un altro dei preziosi tesori della storia di Sanarica.
Risale all’anno Mille, conserva ancora l’originario campanile a vela.
All’interno si può ancora apprezzare fra gli affreschi i frammenti di un ciclo cristologico, oltre alle opere dei secoli successivi, come nella foto seguente, che illustra il volo di San Giuseppe da Copertino.
Alcuni affreschi sono stati parzialmente recuperati, dopo che una precedente opera di imbiancamento generale li aveva occultati.
Nelle campagne di Sanarica si incontra di tutto, fra le altre cose una pregevole edicola votiva…
…di cui si può ancora ammirare affrescato il santo.
Il Menhir Croce di Sant’Antonio testimonia l’antichissima frequentazione di questo territorio…
…un territorio, che qualunque turista giunga da queste parti non deve fare a meno di visitare!
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