Era nota come la grotta del Tasso, in zona, fu ribattezzata Grotta delle Meraviglie, dopo che nell’autunno del 1995 venne fuori ogni sorta di sorpresa, per gli appassionati e gli studiosi di archeologia e paletnologia. Un tempo era la tana di quei simpatici e rari animali delle nostre contrade, si scoprì infine che questo fazzoletto di terra ospitò ben altri animali.
Elefanti, ippopotami, l’equus Idruntinus, il cavallo che galoppava nel Salento 70000 anni fa, e molte altre specie inaspettate, scorrazzavano in questa selvaggia landa oggi situata a Borgo Piave, tra Frigole e Lecce, come dimostrano le ossa rinvenute in questo sito che ad oggi non ha ancora assunto la fama meritata.
Gli uomini del Paleolitico avevano qui un insediamento, ed in questa grotta, oggi chiusa dalla Soprintendenza Archeologica, probabilmente officiavano i loro culti religiosi.
Si tratta di una cavità da cui si accede, oltre i tre metri di profondità, ad un’ampia grotta sotterranea, che si sviluppa verso due lati opposti, che si ipotizza possano correre per decine e decine di metri…
Questa grotta ha restituito, oltre a svariati reperti ossei di animali e scheletri umani, diversi utensili in bronzo, pugnali di pietra lavorata (per giunta con la relativa custodia), selci e svariate pietre modellate appositamente per la caccia.
Il terreno circostante è oggi un panorama assai suggestivo. Conserva una certa depressione che lascia supporre che gli antichi abitanti di questo sito avessero anche un laghetto per le loro esigenze d’acqua…
…oltre ad una serie di reperti che ancora vengono fuori dalle zolle, che dimostrano visivamente l’antica permanenza dei paleolitici in questa contrada…
…come questi denti di squalo…
…ed altri resti ossei, alcuni recanti tracce di lavorazione manuale.
Il Salento custodisce tanta storia, che aspetta ancora di essere narrata come si deve!
© Questo sito web non ha scopo di lucro, non userà mai banner pubblicitari, si basa solo sul mio impegno personale e su alcuni reportage che mi donano gli amici, tutti i costi vivi sono a mio carico (spostamenti fra le città del territorio salentino e italiano, spese di gestione del sito e del dominio). Se lo avete apprezzato e ritenete di potermi dare una mano a produrre sempre nuovi reportage, mi farà piacere se acquisterete i miei romanzi (trovate i titoli a questa pagina). Tutto ciò che compare sul sito, soprattutto le immagini, non può essere usato in altri contesti che non abbiano altro scopo se non quello gratuito di diffusione di storia, arte e cultura. Come dice la Legge Franceschini, le immagini dei Beni Culturali possono essere divulgate, purché il contenitore non abbia fini commerciali. I diritti dei beni ecclesiastici sono delle varie parrocchie, e le foto presenti in questo sito sono sempre state scattate dopo permesso verbale, e in generale sono tutte marchiate col logo di questo sito unicamente per impedire che esse finiscano scaricate (come da me spesso scoperto) e utilizzate su altri siti o riviste a carattere commerciale. Per quanto riguarda le foto scattate in campagne e masserie abbandonate, se qualche proprietario ne riscontra qualcuna che ritiene di voler cancellare da questo blog (laddove non c’erano cartelli o muri che distinguessero terreno pubblico da quello privato, non ce ne siamo accorti) è pregato (come chiunque altro voglia segnalare rettifiche) di contattarci alla mail info@salentoacolory.it
❤️
Stupendo!!!!!!!!! ogni altra parola è inutile.
E’ una cosa bella che ho visto. Grazie!