Ormai molti ci ritornano, lo amano, ma non conoscono a fondo un suo aspetto nascosto, da ricercare: il Salento rurale. Un paesaggio da scoprire, uscendo letteralmente fuori strada, studiando le mappe, magari anche quelle di Google, come niente salta fuori come minimo un enorme pagliarone nascosto dagli olivi!
Facciamo un viaggio nelle campagne meno note, le sorprese non mancheranno. Cominciamo dall’agro di Corigliano d’Otranto, precisamente visitando Masseria Scagnito, recentemente salvata dai suoi proprietari e rimessa a nuova vita. Qui, una volta, in questa suggestiva vallata, il lavoro dei campi era alacre e incessante.
Saltano subito agli occhi le epigrafi graffite (ce ne sono molte) sulle architravi. Guardiamo la successiva: letteralmente dice, “…questo è il dominio delle api”, e senz’altro stava a indicare la laboriosità dei suoi lavoratori (poi magari avevano anche un apiario!).
Ma la successiva è ancora più particolareggiata…
“Qui si vive onestamente, qui la dea Atena offre i suoi doni, qui troverai la pace, a te saranno dati i frutti, riposo e salute”. Un vero invito a fermare il passante e fargli godere la vita. Qualcosa di simile si trova nelle campagne di San Pietro Vernotico, sulla parete di un caratteristico trullo…
L’epigrafe parla da sola. Anche la data. Il mondo era nel pieno della Seconda Guerra Mondiale, e qui pareva davvero un angolo di paradiso…
Continuiamo il viaggio…
Ora siamo nelle suggestive campagne di Serranova (Carovigno), dove si erge maestosa la torre di Masseria Baccatani, costruita nel 1100, davanti ad un’antica cappella…
Qui siamo in agro di Nardò, nell’incantevole scenario di Masseria Brusca, un altro invito a fermarsi, a godere della pace. Sotto vediamo uno di quegli angoli che i nobili si facevano costruire a fine ‘800 dove prendevano il thè…
A ben guardare, nelle campagne salentine se ne trovano molte di queste strutture. Nella foto successiva ne vediamo un’altra, in agro di Diso, a Villa Bottazzi…
L’interno spesso era anche finemente decorato…
Questo posto custodisce anche altre suggestioni. Una piccola chiesetta, coperta da grandi querce…
…purtroppo l’interno è molto rimaneggiato…
…ed anche un pozzo, con una suggestiva canalizzazione…
Qui siamo nelle foreste martinesi, sulle murge tarantine, a Masseria Lupoli, un luogo rimasto fissato come un’istantanea, nella natura e nell’architettura…
Sopra, un’antica masseria diroccata, nei pressi de Li Sauli, a Gallipoli, un luogo in cui gli oliveti la fanno da padroni…
Diamo uno sguardo ai giganti, di questi oliveti del Salento. Qui siamo nei pressi di Felline…
Non c’è che dire: troveremo sempre un albero più grande!
Ma anche i pagliaroni non scherzano: sopra, siamo ad Acaya, sotto presso Ruffano, davanti alla “Pagghiara Ferrante”, costruita nel 1821, con uno schema quasi piramidale, anche per le dimensioni! Forse è lei, la più grande di tutte!
Campagna di Melendugno, al tramonto…
Altri colossi, presso Cannole…
Chiudiamo questa breve passeggiata davanti al pozzo di Villa Materdomini, la casa del Principe Sebastiano Apostolico Orsini, ad Arnesano. Un luogo ideale, costruito da questa grande figura di uomo ottocentesco, romantica, idealista ma anche pratica: qui fece la sua casa, ma anche la dimora dei suoi contadini, e costruì loro una chiesa e la scuola per i loro bambini, e tutti vivevano in questa grande tenuta come una comunità autosufficiente. Un Sogno grande, di quelli come si usava una volta!
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