Il paesaggio del Salento, nonostante la forte antropizzazione del territorio, ha conservato caratteristiche che lo rendono affascinante, nel suo carattere selvaggio. L’uomo ha certamente invaso gran parte del suo skyline, ma non gli ha sottratto quel fascino millenario che attrasse qui i primi uomini migliaia di anni fa. Questa è una piccola cartolina per rendere omaggio a questa terra.
Un viaggio senza schema, libero come il volo di un gabbiano, scorrazzando da un punto all’altro della piccola penisola, da nord a sud, senza criterio. Cominciamo da un singolare paesaggio che possiamo ammirare nelle campagne fra Taviano e Gallipoli, un panorama, appunto, selvaggio, dominato da grandi massi, situati su una piccola altura…
Questa località era certamente nota al grande scrittore salentino Luigi Corvaglia, quando scrisse “Finibusterre”, dove molto probabilmente lo descrisse…
La mano dell’uomo si intravede persino in questo paesaggio, attraverso quel cippo nella foto in basso, che spunta misteriosamente nel nulla della natura…
Un luogo che, sarà per l’altura ed i massi ciclopici buttati selvaggiamente dal Tempo su questa cartolina, somiglia molto alla collina del Masso della Vecchia, a Giuggianello…
Seguendo isolati tratturi di campagna, qui siamo in agro di Cannole…
Terra rossa e pagghiare bellissime sono le due facce di questa medaglia…
Anche questo è un luogo situato su un’altura, seppur leggera, e da qui si può ammirare anche il mare, ed in certi giorni i monti dell’Albania.
Alberi e fiori, spontanei o importati, si intrecciano ormai da soli insieme, in solitudine.
Agro di Ruffano. Abitazioni contadine di un tempo lontano, nei campi della città. Con i melograni come albero da frutta.
Marina di Salve, la pagghiara davanti al mare.
Salve, questa volta siamo più all’interno, davanti alla caratteristica Liama, la casa tipica della tradizione contadina di questa zona.
Costa galatonese, la Montagna Spaccata, una sfida suggestiva dell’uomo alla natura. Vince la bellezza, comunque.
Uno specchio d’acqua nelle campagne fra Supersano e Cutrofiano. Luogo di ritrovo per uccelli migratori. E per cacciatori.
L’olivo e l’uomo, una storia millenaria di simbiosi e amore… sopra siamo a Cannole…
…agro di Galatone…
…ed infine Scorrano. Per fare solo pochi esempi!
La suggestione quasi tropicale delle Cesine!
Le dolci colline di Carovigno, i poetici trulli, con vista sul mare.
I canjon selvaggi delle gravine delle Murge tarantine. Qui in agro di Castellaneta.
Sembra un panorama greco. Siamo sulle murge ostunesi.
Le colline di Fasano, fra il verde degli olivi.
La gravina di Mottola, e le chiese rupestri, come se fossero da sempre un’unica cosa. Chiudiamo con questa foto questa piccola galleria di un panorama straordinario!
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