La quercia Vallonea è un gigante solitario. Non cresce velocemente, non è facile farla riprodurre, ma se mette radici e si ambienta è capace di vivere millenni. Rappresenta uno spettacolo raro e grandioso, nel Salento, dove per chissà quale congiuntura, o forse perché portata dai monaci greci dall’Oriente, ha fatto casa fra il paesaggio degli olivi e della macchia mediterranea.
E’ una creatura bellissima, tipica della penisola balcanica e della costa turca occidentale, ma come detto il suo areale si è esteso in questo estremo lembo d’Italia. E’ una quercia di quelle che d’inverno perdono le foglie, ma questo le regala un tocco di romanticismo in più. Sono rarissimi i boschetti di queste piante, il più esteso si trova in agro di Tricase, ma singoli alberi si possono incontrare anche in città. Persino a Lecce, lungo il trafficatissimo viale fra il Museo “Castromediano” e la Camera di Commercio ci sono dei bellissimi esemplari che, proprio per via del traffico, non vengono mai notati dai passanti.
Questi giganti superstiti sono l’ultima testimonianza, di grande valore scientifico, dell’Orto Botanico che venne realizzato nel 1810, ma poi purtroppo distrutto nel 1929…
Rarissimi esemplari si possono riscontrare in area brindisina, ma è sopratutto nel leccese che si trovano gli esempi più grandi. Quello più famoso è il caso della “quercia dei cento cavalieri”, in agro di Tricase, la cui vita viene stimata attorno ai 700 anni: un vero monumento della natura!
Vista da lontano, la sua chioma è veramente maestosa, ripiega su sé stessa fino a toccare terra attorno a sé.
Ma un altro esemplare notevole lo ritroviamo fra le vie del centro storico di Corigliano d’Otranto. Anche questo secolare, molto alto, ramificato fino all’inverosimile!
Per tutti gli amanti della Natura, un consiglio è quello di far crescere una Vallonea. Un pezzo di storia del nostro pianeta, che sopravviverà a noi ed alla stessa storia umana!
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