Da millenni, olivi giganti, secolari testimoni di epoche e stirpi diverse, si danno il cambio fra loro, accompagnando il cammino dell’uomo su questo territorio. Il volto stesso del Salento ha la chioma verde argentata e il tronco solido e rugoso di questi colossi della natura, che hanno sfamato, accresciuto, accudito con la loro generosità le genti salentine.
Come dimostrano anche le pitture vascolari rinvenute un pò ovunque, la coltivazione di questi alberi era praticata intensamente già ai tempi di Greci e Romani, e fu soltanto dopo la caduta dell’Impero nel 476 d.C. che entrò in crisi. Tornando prepotentemente in auge con i Bizantini, che colonizzarono l’Italia meridionale dopo le guerre con le popolazioni nordiche discese ad occupare la Penisola.
In questo meraviglioso vaso del VI secolo a.C. proveniente da Vulci, si può osservare una scena tipicamente mediterranea, quella della raccolta delle olive!
Questo è un breve viaggio per immagini, come facciamo sempre su questo sito, che vuol regalare le emozioni vivide, i “colori”, che queste foto non mancheranno di suscitare, specie nel visitatore forestiero, ma anche nel salentino distratto o cittadino.
Una piccola galleria degli esemplari più grandi di questi alberi, che raggiungono in alcuni casi i 4 metri di diametro ed una circonferenza che richiederebbe le braccia di molti uomini per essere coperta!
L’età di questi colossi è un vero mistero, gli studiosi si dividono nello stabilire che gli esemplari più vecchi superino di molto i mille anni!
Aldilà della loro stessa età, sono piante che restano ancora produttive!
Sopra, siamo nelle stupende campagne di Acaya…
Un colosso nei campi di Aradeo…
…e qui sopra a Cannole, altro territorio ben frequentato!
Sopra, agro di Galatone, una campagna che custodisce diverse abbazie medievali, i cui monaci erano certamente dediti anche all’agricoltura…
Altro gigante, presso Scorrano…
…mentre qui sopra siamo a Ostuni, davanti a quello che è forse l’olivo più vecchio di Terra d’Otranto! Siamo a Masseria Brancati, a Ostuni, un luogo da approfondire…
E qui sopra, siamo a Lizzanello. Dentro il tronco cavo di questo albero ho personalmente girato una ripresa video che catturava dieci persone al suo interno! Uno spettacolo strabiliante! Che generò in primis la costruzione di imponenti frantoi. Ma questa è un’altra storia.
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