Le Isole Canarie sono un grande arcipelago situato nell’Oceano Atlantico, al largo delle coste africane, avamposto del grande viaggio di Cristoforo Colombo quando partì alla scoperta dell’America nel 1492. Oggi sono una provincia autonoma della Spagna, e accolgono una comunità che fin nel midollo si sente un popolo-ponte, a metà strada fra Europa, Africa ed America.
Splendide isole di origine vulcanica, la più vicina all’Africa dista 95 km, mentre l’Europa è lontana 940 km, la loro vetta è il vulcano Teide, di oltre 3700 metri.
Pare che già Fenici e Cartaginesi conoscessero queste isole. Ma sia Plinio che Tolomeo ne parlano in maniera sommaria, e comunque con la fine dell’Impero Romano l’Europa finisce col dimenticarsele. Il nome Canarie potrebbe derivare dal latino canis, per via della gran quantità di cani di cui riferisce Plinio il Vecchio. Qualcuno pensa che il famoso Giardino delle Esperidi della mitologia Greca sia da collocare qui, ed in effetti queste isole detengono un paesaggio naturale invidiabile, protetto da 4 Parchi Nazionali, ricchissimi di meravigliose specie animali e floreali.
Qui siamo ad Agüimes, davanti alla chiesa di San Sebastian, iniziata a costruire nel 1288 e divenuta parrocchia nel 1600 circa…
Durante la guerra della Spagna con la Repubblica di Genova, uno sbarco di navi italiane avvenne qui intorno al 1312: pare che i Genovesi cercassero informazioni circa i loro esploratori che, cercando una via nuova per raggiungere le Indie assai prima della circumnavigazione dell’Africa da parte di Vasco da Gama e della traversata oceanica di Colombo, finirono dispersi.
Poi seguirono gli sbarchi esplorativi dei Portoghesi e gli Spagnoli. Fra le fonti storiche abbiamo uno scritto di eccezionale valore di Giovanni Boccaccio, in cui egli vi descrive i Guanci, una popolazione pacifica, che parlava lingue differenti a seconda dell’isola di appartenenza e incomprensibili tra di loro. Non conoscevano la navigazione ed è possibile che fossero anche etnicamente molto differenti da isola a isola. Quelli incontrati dalla spedizione di cui parla Boccaccio vivevano in Gran Canaria. Vivevano quasi nudi, con l’eccezione dei capi, che vestivano indumenti in pelle di capra. Vivevano di allevamento e agricoltura.. Furono sterminati dagli Spagnoli verso la fine del XV secolo.
Qui siamo a Las Palmas, la capitale dell’isola Gran Canaria, davanti alla chiesa di Sant’Anna, costruita durante il XVI secolo, nell’antico nucleo dell’abitato.
Un abitato che conserva una sua fisionomia ben precisa…
E qui sopra possiamo vedere la madre della Vergine, cui è dedicata la chiesa…
Giardini incastonati fra le abitazioni risaltano ovunque…
…ma il mare, ovviamente, la fa da padrone, nel paesaggio…
…un mare solcato dagli abitanti e da frotte di turisti, che qui nel porto turistico di Las Palmas attraccano, sullo sfondo dei vulcani spenti.
La cucina delle Canarie è l’altra attrazione turistica, ricca di colori e sapori esotici, così armonicamente multietnica. E’ caratterizzata da semplicità, varietà, ricchezza di ingredienti, dovuti ai prodotti che provengono dall’entroterra e dalla generosità dell’oceano, oltre che dalle influenze culturali portate qui dalla Storia.
La gastronomia isolana è stata influenzata dalla eredità dei Guanci e dalla tradizione latinoamericana, specialmente venezuelana, ma anche dalla tradizione africana continentale.
Le spiagge sono meta di vacanzieri entusiasti, che lasciano i loro ricordi nella sabbia!…
…e quando l’oceano non è calmo, diventa manna del cielo per gli amanti del surf!…
La natura incontaminata conserva luoghi senza alcuna presenza umana…
Il gofio è l’alimento per antonomasia, che dalla notte dei tempi ha accompagnato le popolazioni indigene dei Guanci, fino ai giorni nostri. È fatto di farina ottenuta dall’orzo tostato, ma anche da altri cereali. Tradizionalmente, il gofio si portava in una bisaccia e si impastava al momento con acqua, ottenendo il gofio amasado (impastato).
Qui siamo a Taifa Baja, Las Palmas, Giardino Botanico: Ficus Socotrana e El Lagarto Gigante di Gran Canaria.
Come si diceva, un paradiso per botanici e naturalisti!
Un luogo del mondo dalle temperature sempre accoglienti, ma che grazie al basso costo della vita sarebbe invitante per lo standard abituale dell’Europeo medio. Da provare!
(che ringrazia per le fotografie l’amica Stefania Faggioni, grazie alla quale abbiamo fatto insieme questo bellissimo viaggio!)
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