L’esercito di terracotta è uno dei Patrimoni dell’Umanità protetti dall’Unesco più singolari al mondo. Una sterminata sequenza di statue, che fungeva da guardia al Mausoleo del primo imperatore cinese Qin Shi Huang (260 a.C – 210 a.C.), per accompagnarlo nel viaggio verso l’oltretomba. E’ una scoperta che risale al 1974. L’esercito è composto da riproduzioni di guerrieri in terracotta,
vestiti e dotati di armi. Di queste statue sono state riportate alla luce circa 8000 guerrieri, 18 carri in legno e 100 cavalli in terracotta.
Si tratta di una perfetta replica dell’armata che aveva contribuito a unificare la Cina.
Dalle posizioni delle mani e del corpo delle statue, si possono immaginare le tecniche di combattimento di fanti, alabardieri, arcieri e balestrieri.
Si combatteva soprattutto a piedi: i carri ed i cavalli servivano per dirigere i movimenti della fanteria. La cavalleria fu introdotta più tardi, per affrontare i guerrieri nomadi che in battaglia utilizzavano appunto i cavalli.
Le statue colpiscono per lo spiccato realismo e la perfezione dei particolari, condizione che permette al visitatore di affacciarsi come da una finestra attraverso i millenni passati!
Nel 2016 alcuni archeologi hanno avanzato una singolare ipotesi speculativa sulla possibilità che le statue dell’esercito di terracotta possano essere state ispirate dalle statue ellenistiche diffuse in Asia a seguito delle conquiste di Alessandro Magno.
Questa ipotesi renderebbe conto dell’improvvisa apparizione in Cina di statue ad altezza naturale, un prodotto artistico privo di alcun precedente nell’arte cinese, mentre era comune nella Grecia dell’epoca; l’ipotesi è dovuta al ritrovamento, nella provincia, di DNA mitocondriale europeo e di raffinate figurine di uccelli in bronzo realizzate con fusione a cera persa, una tecnica scultorea che era conosciuta nella scultura greca e dell’antico Egitto.
Per la prima volta, sedici di questi guerrieri, sono per la prima volta esposti in Puglia fino al 31 agosto 2017, nella sede dell’Archivio di Stato di Bari.
L’iniziativa ‘I Guerrieri di terracotta del Grande imperatore’ è promossa dalla Regione Puglia nell’ambito del Fondo speciale cultura e patrimonio culturale e realizzata dal Teatro pubblico pugliese.
La mostra (a cura dell’architetto Cristina Martina) offre ai visitatori la grande possibilità di osservare dal vivo questa suggestione storico-artistica: nei volti, reali fino all’estremo (le statue riportano perfino mutilazioni e ferite) , non è difficile immaginare di vedere gli uomini che diedero avvio alla costruzione della Grande Muraglia Cinese.
Hanno tutti un aria fiera e dignitosa, sotto il velo leggero di una tristezza che li accompagnava.
Ogni statua ha un volto diverso, doveva essere un uomo diverso, anche nell’abbigliamento: variano acconciature, uniformi e corazze, a rimarcare che la guardia imperiale era composta dai migliori combattenti provenienti da eserciti di tutto l’Impero.
Le statue, del peso di circa 200 chilogrammi, sono alte fra 1,75 e 1,95 metri di altezza. Una volta modellate, venivano poi ricoperte da blocchetti di argilla per l’armatura e infine veniva aggiunta la testa.
La mostra è aperta dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17,30 e il sabato dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20 (info 080.541.48.13).
(grazie di cuore l’amico Lucio Calderazzo per le sue fotografie, con le quali tutti noi abbiamo potuto percepire gli echi di questa grande Storia!)
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