Nascosto fra i grattacieli della “Grande Mela” si erge uno dei luoghi simbolo americani, il National Museum of the American Indian (Museo Nazionale degli Indiani Americani) di New York. Questo istituto fa parte del Smithsonian Institution di Washington D.C., il più grande complesso museale e di ricerca del mondo, gestito direttamente dal governo americano.
Che lascia l’ingresso completamente gratuito a tutti, a sottolineare la grandezza dell’impegno e dello sforzo, per sostenere l’impresa.
L’edificio che ospita il Museo sembra un tempio greco. Nasconde una storia lontana nel tempo, alle sue fondamenta: è stato costruito sui resti del Fort Amsterdam, che eressero gli olandesi nel 1625, quando arrivarono qui. Serviva da roccaforte per difendere proprio il vicino porto di New Amsterdam. Successivamente divenne il punto di incontro per scambi commerciali con i nativi. Sfortunatamente questi incontri non furono sempre pacifici, come la Storia ci ha insegnato. Gli Inglesi comprarono New Amsterdam nel 1664, e col tempo divenne l’attuale New York.
La mostra Infinity of Nations mette in evidenza la storia e l’arte delle varie nazioni indiane. Si tratta di una selezione di milioni di oggetti che un mecenate raccolse ai primi del Novecento durante i suoi viaggi nelle due Americhe. Oltre ad osservare i reperti esposti c’è da ammirare un bellissimo soffitto decorato con affreschi dell’antico porto di New Amsterdam. Le teche, sono ricolme di abiti, utensili e opere d’arte degli indiani, tutto diviso per habitat.
Si incontrano reperti delle tribù Omaha e Apsáalake del Midwest degli Stati Uniti. Un minuto abito da sposa della ricca Inshata Theumba della tribù Omaha e un abito da guerriero della tribù Apsáalake che gli uomini ricevevano dopo aver completato importanti imprese militari. L’abito è in pelle di bufalo, e decorato con scene che rappresentano i traguardi raggiunti dal suo proprietario. Si nota bene come ogni tribù avesse un proprio stile e dei propri utensili. Ad esempio la tribù Seminole usava molto il rosso mentre la tribù Lakota sceglieva il giallo e il blu. Le armi per la caccia erano costruite a seconda dell’ambiente dove viveva la tribù, e i materiali erano il legno, la ceramica e la pietra.
Alcuni abiti sono conservati in maniera tale che sembrano quasi appena realizzati!
Questi sono i soffitti e le decorazioni di cui si diceva, e restituiscono al contesto un’atmosfera davvero unica! Un vero e proprio viaggio indietro nel tempo, con questi scenari ripresi dal vero, secoli fa.
Ringrazio mio fratello, Gianluca Romano, e Valentina e la piccola Alessia, che coronando il loro sogno di vedere New York, mi hanno concesso questo regalo, un piccolo grande viaggio nella Storia che ho potuto così condividere qui. L’ingresso, come si diceva, è gratuito, e per tutti gli interessati consiglio la visita sul sito web ufficiale, per ogni altra informazione.
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