Inerpicandosi sui tortuosi e stretti sentieri marcati dai muretti a secco che ascendono le piccole colline di Acquarica del Capo, l’amante delle passeggiate nella natura e nella storia nascosta del Salento troverà qui una piccola oasi tutta da godere. In un’altra escursione abbiamo già visto i meravigliosi colossi di pietra, che irriducibili contadini hanno costruito quassù…
…nei secoli, per poter vivere e colonizzare questo incantevole paesaggio…
…tuttavia, proprio nei paraggi, si nasconde un luogo abitato dalle genti secoli prima dei grandi pagliaroni che costellano il panorama…
…la chiamano la “Madonna della Grotta”…
…una grande cavità naturale, anzi, un susseguirsi di cavità, che risucchiano nel buio assoluto il visitatore che camminava nel sole appena pochi metri prima!
Visitai questa meraviglia assieme al caro amico Stefano Cortese, appassionato studioso del territorio, ma aggiungo a questo reportage fotografico anche le immagini condivise sui social dall’amico Luigi Del Prete, per potervi farvi godere questo luogo incredibile che, è bene precisarlo, sconsiglio ai visitatori improvvisati e sprovvisti di accompagnamento, per gli evidenti pericoli in cui si potrebbe incappare.
Il fondo, infatti, è molto accidentato, e senza un faro è assolutamente impossibile procedere nel buio completo.
E’ infatti nel buio assoluto che si nasconde questa suggestiva incisione, che ci riporta al XII secolo: una croce, con i caratteri, le espressioni, la parole, di origine bizantina. Il monogramma recita IC XC NI KA (Gesù Cristo Vincitore), tipico esempio delle icone ortodosse.
Tuttavia, nei lunghi corridoi di questa caverna si rincorrono altri graffiti, e iscrizioni a decine, di ogni epoca, fino al secolo scorso, a testimonianza del lunghissimo periodo di frequentazione.
Qui sopra vediamo un pesce graffito, che mi fa pensare ai simboli paleocristiani che ricorrevano spesso fra i fedeli, in tempi antichissimi.
Ma come detto, le iscrizioni si moltiplicano, continuando l’esplorazione.
Le formazioni rocciose farebbero la gioia di un geologo, qui sotto!
Tutte le pareti sono state incise a più livelli…
…mentre gli antri si susseguono.
Confesso che, per timore non fosse bastata l’autonomia del faro, non ho potuto completare l’esplorazione di tutti i corridoi…
…ma nel silenzio assordante di questi ambienti, è bene non sfidare troppo la sorte!
Il graffito qui sopra non si nota bene, ma pare la classica “rosetta”, che così spesso ho notato sui muri esterni delle chiese in superficie, ovunque, in giro per questa terra…
La bellezza della grotta ti lascia di stucco…
…in alcuni tratti, mostra piccolo stalattiti in formazione…
Tornando verso la zona d’ingresso, si notano strutture che denotano l’utilizzo antropico…
…anche quello che sembra un pozzo…
…e, proprio nella zona a ridosso dell’accesso, gli ultimi affreschi rimasti, a testimonianza della decorazione primitiva…
…fra cui proprio lei, la Madonna della Grotta!
In questa zona, anche parecchie altre epigrafi, in cui si notano date cinquecentesche…
…che si mescolano a quelle apposte da chissà quanti pellegrini e viandanti, che nel tempo hanno affollato questo luogo.
Un ultimo sguardo indietro, a questa caverna di memorie del passato…
…e poi appena fuori, notare una costruzione rurale classica del capo di Leuca, divenuta la chiesa più recente…
…dentro cui, sbirciando, noto che nonostante le infiltrazioni di acqua, è ancora curata con amore da qualche devoto…
…che non fa mancare i fiori a questo piccolo luogo della storia antica del Salento.
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Ma la grotta in questione è sempre aperta al pubblico?
ciao! No, è chiusa, ma il Gruppo Speleologico di Tricase può aprirtela. Contatta marco Piccinni. Lo trovi su facebook.