Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator website Gallipoli, capitale dell’olio lampante

Gallipoli, capitale dell’olio lampante

La produzione e il commercio dell’olio lampante in Salento era una realtà già conosciuta dai Romani, e prima ancora dai Greci e i Messapi, ma è in età tardo medievale che qui nasce una vera e propria industria, che pose la Terra d’Otranto al centro di questo traffico, con un’importanza di spessore europeo. Il porto da cui si imbarcava “l’oro verde” del Salento era Gallipoli.

The production and trade of lamp oil in Salento was a reality already known by the Romans, and before that by the Greeks and Messapians, but it is in the late medieval age that a real industry was born here, which placed the Terra d’Otranto at center of this traffic, with an importance of European thickness. The port from which the “green gold” of Salento embarked was Gallipoli.

Il famoso sapone di Marsiglia era prodotto con gli scarti della produzione di questo preziosissimo olio. La Storia gli ha tolto il nome di Gallipoli!

The famous Marseille soap was produced with the waste from the production of this precious oil. History has taken away the name of Gallipoli!

Gallipoli rende ora giustizia a questa parte di Storia, con una mostra dedicata a questo grande fenomeno commerciale, e prima ancora di vita sociale, che ebbe i suoi inizi migliaia di anni fa.

Gallipoli now renders justice to this part of History, with an exhibition dedicated to this great commercial phenomenon, and even before social life, which had its beginnings thousands of years ago.

La mostra si chiama “Lampante”, e vi invito a visitarla!

The exhibition is called “Lampante”, and I invite you to visit it!

Lekythoi (contenitori di olii profumati) databili seconda metà del IV prima metà del III secolo a.C. Sulla prima è la raffigurazione di una sfinge accovacciata; la seconda presenta una baccellatura a rilievo sul corpo; la terza è decorata a reticolo. Provengono dai centri messapici di Egnathia e Roca vecchia.

Lekythoi (scented oil jars), datable between the second half of 4th century and the first half of 3rd century B.C. The first jar shows the representation of a squatted sphinx; the second one presents embossed grooves on the body; the third jar is decorated with a lattice pattern. Fron Egnathia and Roca vecchia.

Lucerne in terracotta di produzione Romana (I secolo a.C. I secolo d.C.)

Roman terracotta oil lamps (1 st century B.C. – 1 st century A.C.)

Coppa per bere attica a figure rosse, databile al 510-550 a.C. Un giovane atleta è inginocchiato a terra con gli haltères in mano, i pesi a manubrio utilizzati dai saltatori in lungo per darsi equilibrio e spinta durante il salto.

Red-figuren Attican drinking cup, datable to 510-550 B.C. A young athlete knelt on the ground holds in his hands two haltères, dumbbells used by long jumpers to achieve balance and push during the leap.

Quello che avete visto qui è solo un assaggio! Rappresenta solo la sezione archeologica, ma la mostra racconta molti altri aspetti, che riguardano anche aspetti sociali e aneddoti curiosi. Un lungo racconto che si dipana nell’arco di millenni, il cui filo conduttore è il miracoloso “oro verde” del Salento. Ringrazio Gigi Orione e Raffaela Zizzari, per l’idea che hanno avuto, ma allego qui la lista di tutte le altre persone che hanno reso possibile questo straordinario viaggio nel tempo!

What you saw here is just a taste! It represents only the archaeological section, but the exhibition tells many other aspects, which also concern social aspects and curious anecdotes. A long story that unfolds over millennia, whose leitmotiv is the miraculous “green gold” of Salento. I thank Gigi Orione and Raffaela Zizzari, for the idea they had, but I enclose here the list of all the other people who have made this extraordinary journey through time possible!

© Questo sito web non ha scopo di lucro, non userà mai banner pubblicitari, si basa solo sul mio impegno personale e su alcuni reportage che mi donano gli amici, tutti i costi vivi sono a mio carico (spostamenti fra le città del territorio salentino e italiano, spese di gestione del sito e del dominio). Se lo avete apprezzato e ritenete di potermi dare una mano a produrre sempre nuovi reportage, mi farà piacere se acquisterete i miei romanzi (trovate i titoli a questa pagina). Tutto ciò che compare sul sito, soprattutto le immagini, non può essere usato in altri contesti che non abbiano altro scopo se non quello gratuito di diffusione di storia, arte e cultura. Come dice la Legge Franceschini, le immagini dei Beni Culturali possono essere divulgate, purché il contenitore non abbia fini commerciali. I diritti dei beni ecclesiastici sono delle varie parrocchie, e le foto presenti in questo sito sono sempre state scattate dopo permesso verbale, e in generale sono tutte marchiate col logo di questo sito unicamente per impedire che esse finiscano scaricate (come da me spesso scoperto) e utilizzate su altri siti o riviste a carattere commerciale. Per quanto riguarda le foto scattate in campagne e masserie abbandonate, se qualche proprietario ne riscontra qualcuna che ritiene di voler cancellare da questo blog (laddove non c’erano cartelli o muri che distinguessero terreno pubblico da quello privato, non ce ne siamo accorti) è pregato (come chiunque altro voglia segnalare rettifiche) di contattarci alla mail info@salentoacolory.it

Gallipoli, la capitale dell’olio lampante

Gallipoli, the capital of lamp oil

Leave a reply

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.