Galugnano, borgo d’incanto frazione di San Donato di Lecce, nel cuore del Salento, fra i suoi tanti beni storici custodisce anche un palazzo baronale. Doveva sorgere al suo posto già un altro edificio, quando nel 1587 diventa padrone del casale lo spagnolo Ramirez Dellanos.
A lui si deve la struttura che si può ammirare ancora oggi. Poi, nel 1621, egli vendette i suoi possedimenti ad un certo Nicolò di Andrea Levanto, testimone del periodo di massimo splendore del borgo. E testimone di pietra fu lo stesso palazzo baronale, sulle cui pareti, sia all’esterno che all’interno, sono rimaste graffite una serie sterminata di graffiti. Si tratta di un vero e proprio libro a cielo aperto, che suscita la curiosità del passante…
…diamo dunque uno sguardo a questi muri!
“AD 27 giugno 1669”, c’è scritto sul concio fotografato qui sopra, con una bella calligrafia… tuttavia, non sono riuscito a decifrare l’iscrizione. Era un’abitudine per quei tempi, lasciare messaggi di questo tipo, facendo anche una “cornice” ad esso, o utilizzando il perimetro dello stesso concio.
Altre iscrizioni sono appena percettibili.
Qui siamo al 22 giugno 1773.
Questo simbolo non mi era mai capitato di osservare: un pentagono, inciso all’interno di un cerchio.
Qui sopra ritroviamo la scarpa, simbolo del viandante. Assieme alle mani, sono fra i segni più facilmente riscontrabili in questi contesti.
Altra iscrizione del 1662.
Qui sopra ho ricalcato sulla mia foto questi due simboli che mi sono parsi più curiosi, fra quelli per me più rari (che pure ne ho censito centinaia, di graffiti!).
Il fiore della vita è invece fra i più comuni.
All’interno del palazzo, il disegno più affascinante ritrae una fanciulla con abiti seicenteschi. Pare si tratti della giovanissima figlia del feudatario che, molto ammalata, non si riuscì a salvare in alcun modo, e morì, gettando nel dolore probabilmente anche l’autore di questo disegno.
Qui sopra siamo invece probabilmente nelle prigioni del palazzo. Si legge la data 1602 e la parola “criminali”: sopra, invece, un disegno per me enigmatico, che in nessun modo sono riuscito a interpretare. Forse una nave, ma non ne sono certo, come invece appare deciso e ricercato il tratto.
Sempre nelle prigioni compaiono alcune “tacche”, che forse servivano a contare i giorni, e la data 1632.
Anche qui ho dovuto ricalcare la foto per tentare di capirci qualcosa: ma l’iscrizione mi risulta indecifrabile, forse non era nemmeno lingua italica. Curiosi anche i disegni, si percepisce il profilo della sagoma di un personaggio, poi un cavallo… ma il resto è da interpretare…
…come le decine di iscrizioni che si scorgono ovunque.
Il disegno qui sopra è anch’esso un enigma, per me: una piramide, ricolma di puntini, dalla cui cima si distendono tre aste, decorate da pendenti e tre sfere sopra. Forse un simbolo Cristologico? Condivido, come al solito, tutto qui sopra, nella speranza che vogliate aiutarmi a capirci qualcosa!
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