Fra i suoi innumerevoli luoghi della storia, Oria custodisce un altro dei suoi scrigni a Oria, nella chiesa di San Francesco d’Assisi. Secondo la tradizione popolare, questo tempio vide il passaggio del Santo.
L’attuale chiesa nasconde il precedente tempio che era sorto in questo luogo, una chiesetta dedicata alla Madonna di Costantinopoli. Sempre secondo la tradizione, nei pressi di quella chiesetta fu fondato un cenobio da San Francesco d’Assisi, di ritorno dalla Palestina.
Durante il Quattrocento, la chiesa e l’annesso convento francescano, venne ricostruita dal principe Giovanni Antonio Del Balzo Orsini, per poi essere nuovamente rifatta nel XVIII secolo.
Sul muro esterno laterale sinistro delle chiesa si trova il cenotafio che ricorda il principe Giovanni Antonio Del Balzo Orsini, che edificò la chiesa quattrocentesca. Si vede bene lo stemma della sua famiglia, ed un’epigrafe che lo rammenta.
Molto bello questo gruppo della Pietà, in pietra, che risale al Trecento, ed era conservato nella chiesa della Madonna della Gallana.
Le espressioni dei personaggi sono rese in maniera profondissima…
…bellissima la Maddalena, qui sopra…
…ma tutta la composizione sorprende per la sua intensità!
All’interno della chiesa si conservano anche le reliquie del beato Francesco da Durazzo (antico protettore di Oria che si festeggiava nella domenica in Albis), di cui c’è anche una tela che ne raffigura la vita.
Ma tutta la chiesa è un susseguirsi di emozioni: alle spalle dell’altare, c’è quello che resta della chiesa trecentesca, oggi non più accessibile. Si nota l’affresco di San Francesco!…
…una figura orante ai suoi piedi…
…e quel che resta di un altare della chiesa barocca.
Accanto alla chiesa c’è un ambiente sopravvissuto del convento…
…sulla cui volta si nota qualche affresco (ma probabilmente sotto la calce bianca si nascondono gli altri).
Quello che è il muro laterale della chiesa, era in passato l’ingresso originario del tempio, di cui si notano facilmente alcune nicchie, certamente decorate in passato da statue. Ho raccolto queste immagini e queste notizie dal parroco, don Giuseppe Leporale, assieme al suo sogno di poter salvare la parte antica di questa chiesa: per poterla restaurare, e magari renderla fruibile, serve un aiuto economico che la Chiesa non dispone. Mi unisco anch’io a questo appello!
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