La Lecce sacra delle sontuose chiese barocche offusca un po’ la memoria del passato più antico di questa città, Lupiae, un tempo ricca di sontuosi monumenti che celebravano la sua importanza, qualcuno dei quali sopravvissuto fino a oggi, come il teatro e l’anfiteatro romano.
La stessa ombra di un imperatore si staglia gigantesca, riecheggiando dalle glorie di un tempo la sua grandezza. Nel 1940 viene alla luce, presso il teatro romano, i resti di una colossale statua di marmo di imperatore loricato, risalente al II secolo d.C. Nello storico monumento si stavano pericolosamente riversando scarichi fognari, ma gli enti di allora riuscirono a operare salvifici restauri. Il Soprintendente dell’epoca viene informato del frammento di statua, vestito a “squame” decorate con testine muliebri alternate a rosette e, al centro, in un riquadro rettangolare, un’aquila. Le “squame” rappresentano in realtà le placchette protettive della corazza dell’Imperatore. Assieme ad essa venne scoperta anche una statua della dea Atena. Entrambe sono oggi custodite nel MUST, il Museo Storico della città di Lecce. Una città famosa nel mondo per il suo barocco, ma di cui viene misteriosamente dimenticato spesso il suo passato, i fasti dell’epoca Romana. Con l’anno 2024 sono ormai passati 2010 anni dalla morte del grande Ottaviano Augusto. Mi piaceva celebrare nel mio piccolo questa ricorrenza.
ALESSANDRO ROMANO (chi sono)
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