Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator website “FENICEA”: il poema delle nostre origini

“FENICEA”: il poema delle nostre origini

La “Fenicea” è uno dei tre capitoli di una saga cui ho lavorato negli anni 1995-2011. Un esperimento creativo in cui ho reinterpretato la mitologia greca e quella cavalleresca,

miscelando personaggi della tradizione con quelli creati da me. Questo libro è l’unico dei tre volumi scritto interamente in ottava rima. La scelta appare anacronistica, guardando il mondo di oggi, ma all’epoca ero preso da folle amore per Ludovico Ariosto, il suo Orlando Furioso, la sua storia personale, vedevo “queste” pagine come lui vedeva le sue, per cui ho cominciato in rima questo viaggio, e la scelta calza a pennello sul tono “da fiaba” del racconto. Ho mischiato volutamente i nomi di alcuni personaggi della mitologia greca coi corrispettivi latini, per comodità di rima, e ho inventato di sana pianta alcuni personaggi e divinità, compreso il grande simbolo della fenice, l’uccello di fuoco, presente nel folklore di vari popoli, e considerato in grado di controllare il fuoco e di rinascere dalle proprie ceneri dopo la morte. Tutta la storia che ho creato verte attorno al mio significato personale che ho dato al Mito. Questo volume comprende l’insieme di tutta la storia ed i personaggi della saga, “Fenicea” sarebbe il corpo principale di tutta la storia, in cui c’è l’inizio e la fine di tutta la fiaba. Poi seguiranno i romanzi “Arcadia” e “In sella verso la sconfitta”, classico racconto in terza persona il primo, un succedersi di “prime persone” narranti dei protagonisti che si danno il cambio, il secondo. Tutti e tre i libri possono essere letti indipendentemente dagli altri, ma l’universo narrativo ricreato si apprezza ovviamente nella sua interezza con una lettura completa. I temi dei Miti, come è noto, trattano di sentimenti universali, comuni a tutti i popoli, parlano ancora oggi al mondo, persino ai drammi contemporanei, come le guerre incessanti, l’egoismo più sfrenato che devasta le società, la violenza sulle donne. 

L’estate del 1995, seduto in cima ad un albero di fico con un vecchio libro di Miti Greci, si accese questa scintilla creativa. Scoppiavo di immagini, visioni, sussulti, sogni e bisogni. La donna che sognavo per me era ancora di più dei miei sogni stessi, perché essi una volta nutriti si staccano da me, assumono vera e propria autonomia, galleggiano come bolle di sapone nell’aria… eh, sarei stato una brava madre! Ecco perché era così introvabile, ero io stesso la donna che andavo cercando, per cui pregavo il cielo guardando la Fenice, nella costellazione che, novello greco dei nostri giorni, avevo inventato. Poi, la mia ricerca di anacronistico cavaliere mi portò sempre più lontano da quel cielo, finché nel 2007 incontrai la mia Lindita. Mi piace che si veda la differenza, anche nella scrittura, fra questi tre capitoli di una “saga” che non mi pare vero di vederla ora pubblicata. Figlia, veramente, di pagine nate per restare private.

Il libro è disponibile a richiesta in libreria oppure alla mail della casa editrice Il Raggio Verde: info@ilraggioverdesrl.it

ALESSANDRO ROMANO (chi sono)

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