In principio era solo una striscia di terra fra due mari. Poi, i naviganti vi approdarono. L’amarono. Si fermarono. E quelli che non restarono, la portarono con sé. E dal sale del mare da cui ripartirono, le diedero quel nome che le restò per i secoli: Salento. Chi si fermò, si costruì una casa. Pietre a secco. E la terra intorno, da cui sostentarsi.
Poi, i naviganti che si vedevano passare nel mare di fronte, divennero ladri. Pirati. Turchi. Ma la minaccia non bastava a far abbandonare quelle case ai suoi abitanti. Come l’edera sui loro muri, erano cresciuti e s’erano abbarbicati alle loro pagghiare. Costruirono torri. Per resistere. Ad ogni costo.
Ovunque, il Salento è stato ricoperto da masserie e case di campagna. Lontano dalle città. Dal mondo. Contadini, cestai, spaccapietre. Lavorano duro la terra. Infilavano panare, o i pomodori de mpisa…
Terra generosa, che ha prodotto poeti… “Questa è la mia terra, che fra le mani a clessidra lentamente mi scorre, con lo stesso ritmo del sangue che palpita nelle mie vene” (Rina Durante).
“Le bambine negli orti, ad ogni grido aggiungono una foglia alla luna ed al basilico” (Vittorio Bodini)…
Terra sempre rimpianta, quando dopo esservi partiti non si tornava… “Sovente mi sovviene di San Vito, del mar che tremula in cima agli olivi, di mia madre, dei giorni più giulivi. Tenero tempo, da sì lunghi anni andato. Qui, per prima volta fui rapito, dalla bellezza della luce, quivi conobbi le stelle e gli occhi vivi, lumi dell’uno e dell’altro infinito” (Giuseppe Lanza Del Vasto)...
Terra che sempre ispirò grandi visioni, come quella del Principe Sebastiano Apostolico Orsini, e del suo ideale che chiamò Materdomini. Non più una masseria, né una villa di campagna, ma più un villaggio ideale, dove i contadini avevano ognuno una casa, una scuola per i bambini, una chiesa. E la vita era una festa di condivisione. In comunione con la terra. Cui sempre pensiamo. Dove tutti torniamo. Col sogno di riviverla ancora…
“Il regno spensierato e più gradito. Correvamo felici per i viali. Crescevano le piante del giardino. Settembre era tra i mesi il preferito. Ora che siamo adulti è vuoto e silenzioso. Aspetta bimbi nuovi e nuove voci. Ma il tempo passa, e lui lo sa aspettare” (Vittoria Grassi)…
MASSERIE DEL SALENTO. PAGGHIARE. TRULLI. TORRI. COLOMBAIE. CISTERNE.
FOTORACCONTO DI UN MONDO IRRIDUCIBILE.
Acquarica del Capo. Celsorizzo. Una svettante torre medievale sovrasta il borgo.
Alezio, Villa Capani. Rifugio di Antonietta De Pace in epoca preunitaria.
Quasi tutte le Masserie del Salento aveva l’aia. Calimera. San Biagio.
Cannole, Masseria Torcito, sorta su antico casale medievale.
(FOTOGALLERY IN CONTINUO AGGIORNAMENTO)
Di seguito, una ricerca sulle masserie fortificate, le masserie a nord di Lecce, quelle nei pressi del capoluogo, ed altro ancora.
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