I simboli misteriosi della Grotta dei Cervi di Porto Badisco non sono molto “amati” dagli studiosi. Personalmente credo sia unicamente per via della complessità delle figure e dei simboli riprodotti sulle sue pareti. Troppo arduo cavarne un significato definitivo, troppo complesso tracciare una traduzione di quella serie sterminata di pitture misteriose. Tuttavia, il Salento intero è un enorme contenitore, una galleria sterminata di simboli misteriosi, figure, graffiti, disseminati dappertutto, fra chiese, palazzi, case, pagghiare, torri e quant’altro.
Tra sacro e profano, senza apparente criterio. E’ un vero e proprio viaggio. Ed un breve catalogo di tutto questo cercheremo di metterlo insieme in questa pagina. L’immagine che ricorre molto spesso, insieme ad una quantità infinita di navi, di ogni tipo, frutto forse della paura insita nel salentino del nemico che viene dal mare, è quella della Croce…
Sopra vediamo il simbolo del “Cristo-luce”, una croce collocata simbolicamente su un’altura, il Golgota, e rappresenta il “faro” per i cristiani. Siamo nel villaggio rupestre di Macurano (Alessano), ma se ne riscontrano a decine in Salento.
Sopra siamo in una cripta presso Torre dell’Orso, questa parrebbe identica, se non fosse per quell’accenno di un’altra croce innestata dentro: in questo caso sarebbe la “Croce di Lorena”, simbolo che spesso si accosta ai Cavalieri Templari.
Abbiamo volutamente escluso da questa rassegna il simbolo della sirena a due code, di cui abbiamo fatto il cavallo di battaglia di questo sito, perché molto diffuso (e la nostra ricerca infatti continua, sulla pagina della Mission), ma c’è anche un altro segno che ad un occhio attento salta spesso all’attenzione: il fiore a sei petali. Sul significato di questo fiore gli studiosi si sono divisi, altri invece se lo sono “accaparrato” come logo, francamente senza un significato profondo. Noi abbiamo semplicemente notato che si trova in contesti molto differenti fra loro…
…nelle chiese (qui a Lecce, ai Santi Niccolò e Cataldo)…
…in una torre militare d’epoca trecentesca (Torre di Belloluogo, Lecce)…
…in un palazzo importante del centro storico di Lecce, che ha vissuto vari periodi storici, oggi Casa Museo Faggiano…
…e in una casa invece più “popolare” del centro storico di Calimera, lavorato finemente quasi come una scultura…
Fra gli altri simboli misteriosi abbastanza diffusi è quello delle mani. E’ presente già nella Grotta dei Cervi, ma come vedremo di seguito, successivamente è stato riprodotto anch’esso negli ambienti più disparati: sul menhir di Zollino…
…nelle prigioni del castello di Acaya…
…sui muri del Santuario dell’Annunziata, a Squinzano…
…ma anche in quelli di una semplice masseria (qui a Schiavelle, in agro di Surbo)…
Ne stiamo mostrando pochi, di questi simboli misteriosi, perché i casi sono molto più numerosi. Poi arriviamo ai simboli ancora più ostici, da interpretare. Come le figure che seguono, nascoste sopra un muro all’interno di Masseria Potenti, in agro di Manduria…
Qui invece siamo a Pisignano, frazione di Vernole, sopra le pareti della chiesa matrice…
Questa strana figura sembrerebbe un folletto, quello che in dialetto salentino si chiama “laurieddru”, o “scazzamurrieddru”…
…lo stesso che se ne sta nascosto in una via del centro storico di Morciano…
Nel villaggio rupestre di Roca Vecchia, vero trionfo di graffiti, c’è questa figura allungata che sembra quasi un faro…
Ma torniamo a Pisignano, perché lo storico palazzo Severino Romano è una vera miniera di graffiti…
…si susseguono figure davvero strane…
A Tricase, invece, all’interno delle prigioni di Palazzo Gallone c’è un autentico tappeto di immagini, fra navi, animali e soldati…
Evidentemente le prigioni hanno solleticato molto la creatività dei detenuti. Qui siamo in quelle di Palazzo Protonobilissimo, a Muro Leccese, anche questo un affresco d’altri tempi, a partire dal 1400 in poi…
Muro Leccese, nel suo frantoio, conserva anche altre interessantissime tracce. La battaglia di Lepanto, per esempio, circondata da una lunga serie di simboli raffiguranti la vita e la morte, il cielo e la terra…
Sempre a Muro, stavolta nell’antichissima chiesa di Santa Marina c’è la curiosa rappresentazione di due cavalli che si accoppiano. Certo lo possiamo inserire fra i simboli misteriosi più criptici. Me lo fece notare il mio amico Stefano (questo è il suo sito www.stefanocortese.it ). Certo, non si spiega perché ritrarla all’interno di un luogo sacro…
Anche le campagne sono disseminate di tracce interessanti. Alcune pagghiare contengono strani motivi, animaleschi e vegetali…
A Oria, nella chiesa di Santa Maria della Gallana, graffito su un concio probabilmente di riutilizzo, un antico gioco d’epoca romana…
Da sempre l’uomo ha avvertito questo indissolubile bisogno di tracciare dei segni. E da quando cominciò a scrivere, a tappezzare la volta delle grotte santuario di cieli appesi di preghiere, da rivolgere agli dei, chiedendo protezione durante i viaggi per mare (sotto, la grotta della Poesia)…
…messaggi… semplici messaggi… fra sacro e profano, che sono giunti fino a noi, tentando ancora di comunicare qualcosa.
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Stupendo articolo, associazione di diversi simboli apparentemente senza motivo ma che ci consegnano una lettura solo se contestualizzate e confrontate, proprio come eseguito in questo sito. Le imbarcazioni, le mani, le croci con le sue varianti (patentate, incrociate, ecc.) e soprattutto il fiore a sei petali che troviamo nei luoghi più disparati… grazie agli autori e in particolare a Sandro!!!
Grazie per i complimenti, Stefano! Che piacere ritrovare la passione in chi ci legge!