Ruffano e Torrepaduli, la città e il borgo, adagiati su una serra meravigliosa, sono due cittadine che tutti gli amanti del Salento devono conoscere. Un tripudio di storia e cultura, arte e tradizioni.
Questo territorio è stato abitato fin dalla preistoria, basta fare un passeggiata nei dintorni per scoprire ovunque menhir, alcuni anche sconosciuti alle fonti, ancora tutti da catalogare.
La vera storia di Ruffano comincia nell’alto medioevo, e certamente il paese è stato popolato da influenze greche, come è risultato anche dai recenti studi archeologici. Il centro storico è un insieme di tesori architettonici. Cominciamo a scoprirli visitando la chiesa matrice, dedicata alla Natività della Beata Vergine Maria.
La costruzione iniziò ai primi del 1700, e fra i tanti artisti che parteciparono a questa grandiosa opera architettonica ci fu il pittore ruffanese Saverio Lillo, che realizzò splendide tele.
Tutti gli altari di questa chiesa sono la massima espressione del barocco leccese.
I sotterranei della chiesa custodiscono l’antico cimitero bizantino, dove si può ancora vedere l’ossario e le tombe scavate nel banco roccioso.
Questi ambienti nascondono anche gli antichi granai, e passaggi che collegavano un vano all’altro.
Tutti i reperti che sono stati trovati con gli scavi archeologici hanno costruito un piccolo museo, allestito all’interno della chiesa stessa, attraverso il quale si può fare un viaggio nel medioevo ruffanese.
La chiesa della Madonna del Carmine è un altro gioiello del centro storico. Costruita nel 1500, in realtà sostituì la precedente chiesa rupestre di San Marco Evangelista, che si trova tuttora nei suoi sotterranei.
Il culto e la devozione dei ruffanesi verso San Marco è antico, ed è riscontrabile ancora oggi, attraverso tutti gli ex voto esposti e il rito della guarigione delle orecchie, legata da sempre al Santo.
Scendiamo ora nei sotterranei e ammiriamo l’antichissima chiesa rupestre di San Marco, custode di alcuni fra i più bei affreschi della nostra storia.
Questa chiesa ha sfruttato una cavità in parte naturale.
Torniamo sulla Serra, dove in un posto incredibilmente suggestivo e isolato, troviamo un cenobio basiliano, che custodisce la Cripta del Crocifisso, un altro luogo veramente da scoprire.
In questi ambienti, a mò di capitelli, possiamo vedere una strana raffigurazione: due personaggi che ci riportano singolarmente agli occhi i mostri orientali, come vediamo nella foto sotto.
Ora siamo all’interno della cavità, in parte grotta naturale, scavata anche dall’uomo.
In questa sorta di abside naturale l’antico frescante ha usato una sporgenza della roccia per ricavare il corpo del Cristo, ritratto con un volto che ricorda i tratti giotteschi.
Tutte le volte della grotta erano interamente affrescate. Purtroppo sono pochi quelli rimasti ancora in condizione di essere apprezzati.
La cripta è tornata a nuova vita grazie ad un associazione di volontari che l’hanno resa fruibile e accessibile anche a manifestazioni religiose e culturali.
Nei pressi c’è anche un’altra grotta-cripta, nota come “della Trinità” o “dell’Eternità”, nella quale purtroppo gli affreschi si sono deteriorati del tutto.
Un altro luogo storico di Ruffano è la cinquecentesca chiesa della Madonna della Serra, posta anch’essa su un incantevole luogo fuori città. L’edificio fu risistemato nel secolo successivo.
Ruffano negli ultimi tempi ha riallacciato i rapporti con la cultura greca, promuovendo scambi fra questa ridente cittadina e la madrepatria greca, con la quale Ruffano è legata fin dall’alto medioevo.
TORREPADULI è la frazione di Ruffano. Sorta anch’essa nell’altomedioevo, deve il suo nome alla presenza in antico di torri, probabilmente tre, che svettavano a controllo del territorio. Un territorio che certamente era contraddistinto dalla presenza dei paduli, zone di natura acquitrinosa.
Torrepaduli è legata indissolubilmente al culto per San Rocco. Il suo Santuario è meta ogni anno di migliaia di pellegrini provenienti da ogni dove.
Torrepaduli è famosa per la tradizionale danza dei coltelli, ancestrale rito che si perpetua ancora oggi, anche se in forma di spettacolo, nei giorni della festa di San Rocco, generalmente dal 15 al 18 agosto di ogni anno. Migliaia di persone accorrono a vedere lo spettacolo, animato dalla frenetica danza della pizzica scherma e dalla travolgente esibizione dello storico gruppo dei Tamburellisti di Torrepaduli.
Un viaggio a Torrepaduli, in agosto, equivale ad una immersione nella storia, le tradizioni, la fede e la musica più autentica di questa terra.
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Ruffano e Torrepaduli, tra fede e tamburelli
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