Come si muovevano gli antichi abitanti del Salento? Nonostante la forte antropizzazione di questo territorio, ancora oggi è possibilissimo ritrovare le antiche strade che solcavano questa terra, da costa a costa, dando linfa vitale ai commerci e lo sviluppo delle città.
I Romani furono i primi grandi ingegneri nella progettazione e realizzazione delle reti viarie, anzi, forse fondarono il loro millenario Impero proprio su questa abilità. Nel Salento senz’altro utilizzarono le primitive carrarecce dei Messapi, nelle due assi principali che seguono parallelamente la linea costiera jonica e adriatica. La principale “autostrada” che giungeva nella penisola era la Via Appia, direttamente da Roma, che cessava la sua corsa al porto di Brindisi.
Da Brindisi, una diramazione, nota come “Traiana Calabra”, proseguiva a sud, passava da Valesio, Lecce (sopra il tratto all’ingresso della città leccese, da poco riportato alla luce), e si spingeva fino a Otranto.
Il tratto più significativo della probabile Via Traiana Calabra si trova in un bosco di proprietà privata (appartenente a Masseria Saittole), in agro di Calimera. E’ una grande strada a doppio binario, (in alcuni tratti i binari sono di più), purtroppo nascosta dal bosco o sepolta dalla moderna via provinciale. Rende pienamente l’idea della mole di traffico che doveva sostenere.
Questa strada non è molto distante da una grande arteria, addirittura a tre corsie, che si trova in agro di Melendugno.
Ancora più grande è lo snodo quasi autostradale che si trova in agro di Cannole: oltre 15 corsie carraie! Siamo sicuramente sul tracciato della via Traiana-Calabra (approfondisci cliccando qui).
Sul versante opposto, come detto, l’altra strada principale era la Sallentina, proveniente da Taranto, seguiva la direzione Leuca costeggiando lo Jonio e toccando importanti centri, come Ugento. Presso il villaggio rupestre di Macurano si può ammirare un tratto di questo grande snodo stradale.
Lungo queste grandi vie di comunicazione non è raro ritrovare anche piccole necropoli, tombe che gli archeologi classificano tutte come medievali. Qui sopra le vediamo presso Macurano, mentre qui sotto siamo vicino masseria Torcito.
Sopra siamo all’interno del Parco Naturale Dune Costiere (tra Fasano e Ostuni), sul tracciato della via Traiana, che conduceva da Egnazia a Brindisi: in questo tratto, segnalatomi dall’amico Enzo Suma, quasi certamente quell’antico percorso viario fu lastricato e utilizzato continuativamente da età medievale in poi, anche per via del commercio dell’olio (nei dintorni prodotto in enorme quantità e poi trasportato nei porti per il commercio).
Le più spettacolari fra le antiche strade del Salento sono forse quelle lastricate, tipicamente romane. Sopra possiamo vedere dei basalti vulcanici conservati nel Museo del Teatro Romano a Lecce, che si riferiscono alla Via Appia antica (312 a.C.). Qui siamo ad Egnazia, presso Fasano, nella grande città messapica e poi romana. Un’enorme via attraversa l’abitato da parte a parte, almeno di quella visibile, che è stata riportata a vista dagli archeologi.
Ora andiamo nella Lecce romana, dove scavi di qualche anno fa mostrarono una consistente via lastricata (presso l’attuale Tar), che prendeva la direzione del mare…
Non è difficile immaginare la destinazione di questa strada. Uscendo da Lecce, percorrendo le campagne parallelamente alla moderna via per San Cataldo (sul lato sinistro), si può ancora riscontrare la carrareccia che univa la città a Porto Adriano (qui sopra un tratto, ricoperto dalla macchia mediterranea), per finire, nella foto successiva, al mare, nella odierna San Cataldo.
Ancora più grande l’arteria che conduceva da Maglie a Gallipoli, sin dal ‘500 utilizzata per il trasporto dell’olio (vedi qui)…
Qui sopra siamo in agro di Specchia, seguendo la carraia che si inerpica sulla serra, in direzione del diruto Monastero di Sant’Angelo, meta di pellegrinaggi fin dal Medioevo, e luogo di sosta per la gente che si dirigeva a Leuca. La strada è in origine carraia…
…per poi essere lastricata, man mano che si sale più in alto.
Qui sopra siamo davanti al Golfo di Taranto, in agro di Statte, dove si può osservare una grande strada carraia che attraversa un’interessantissima necropoli eneolitica, testimone di un luogo così strategicamente importante fin dall’antichità.
Scenario particolare per la carraia che solca la costa adriatica (qui sopra, nei pressi di San Foca), che punta direttamente verso il Santuario della Madonna di Roca…
…uno spettacolo veramente suggestivo, per gli occhi, e per il naso, accompagnato dai profumi delle erbe aromatiche che vivono sulla roccia, ed ovviamente dal mare…
…qui sopra la carraia è arrivata a Roca Vecchia. Purtroppo, in molti punti, anche per via della naturale erosione della costa, il tragitto è crollato letteralmente in mare.
A questa strada si collegavano altre carrarecce, che univano le masserie di questa zona a Lecce. Nella foto qui sopra, siamo presso la storica Masseria Zundrano.
Qui sopra, siamo a Rudiae. Non poteva mancare un altro grande esempio di binario lastricato, come i romani comandavano!
E qui sopra invece un balzo in Messapia, sulla strada che costeggia le grandi mura della città di Manduria. Non è l’unica strada che attraversa una necropoli messapica, nella foto successiva vediamo quella di Ugento.
Qui sopra vediamo l’antichissima strada scavata nella roccia che portava fino a Rudiae. Siamo in piena Valle della Cupa, nei pressi di Materdomini, a soli 12 metri sul livello del mare, all’interno della grande depressione naturale di questo tratto di territorio, che ospita la strada più “bassa” del Salento centrale.
Sopra, un interessante tratto di strada lastricata in agro di Uggiano la Chiesa, presso la masseria San Giovanni Malcantone. Un luogo fondamentale, sito lungo un tratto della Via Sallentina, presso un’antichissima chiesetta, un menhir, ed appunto la citata masseria. Non molto distante, verso la costa del Parco Otranto Leuca, si intercetta un altro tratto di questa strada (foto sotto).
Da Uggiano partiva la strada lastricata che arriva all’antica abbazia di San Nicola di Casole, a Otranto, a cui si arrivava non dalla litoranea come oggi, ma proprio dall’interno (foto sotto).
Non molto distante, si può osservare la strada carraia che, sempre dall’interno, portava verso il mare, dove era posta la masseria fortificata più a oriente d’Italia, davanti alla torre di Sant’Emiliano: Masseria Cippano (foto sotto).
Alle antiche strade d’epoca classica, si unirono nel tardo medioevo, e nell’epoca d’oro dell’agricoltura del Salento (il 1500), successive tratte che avevano l’utilità di trasportare a Lecce i raccolti della grande produzione dei campi. Sopratutto nel nord leccese, la famosa “via del carro“, di cui nella foto qui sopra possiamo apprezzare i grandi solchi nei pressi di Masseria Giampaolo…
Una via che rasentava la primitiva foresta di Lecce, (di cui oggi sopravvivono solo poche querce, presso il Parco Naturale del Rauccio) seguiva la linea costiera a circa due km dal mare, ed entrava in città provenendo da nord.
Un piccolo viaggio che è solo un assaggio dell’antologia che si potrebbe scrivere e fotografare, lungo le antiche strade di un territorio tutto da raccontare!
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Complimenti salento s colori è un sito eccezionale, bravissimi veramente.
Alessandro grazie a te, per la tua sensibilità!
Il suo sito é davvero interessantissimo!
Sono relativamente “nuova” del Salento, anche se veniamo qui ormai da 20 anni, ma solo alcuni anni fa abbiamo comprato una vecchia masseria da ristrutturare, a pochissima distanza da Lecce, sulla strada che va a Novoli.
Ho trovato il suo sito perché cercavo dati per rintracciare le antiche vie romane nella zona, dato che mi hanno detto che a poca distanza dalla nostra casa “ci sono tracce della Via Appia”.
GRAZIE PER IL SUO LAVORO!
A presto
Monica Martelli Castaldi
(questo é il mio cellulare: 328 8384797, sono restauratrice e lavoro a Pompei).
Grazie di cuore, Monica, per aver esternato il tuo apprezzamento! Un abbraccio!
Sapete perché la Via Traiano Calabra si chiamasse così? Secondo voi ci sarà un nesso Calabra e Salento? Vediamo quanti lo sanno!
Il Salento era chiamato “Calabria” fin da epoca classica, solo in età normanna il termine “Calabria” fu spostato all’attuale regione italiana. Quindi, la via romana denominata “Traiana”, per via dell’Imperatore a cui fu dedicata, attraversando il Salento fino ad Otranto ottenne la denominazione con cui la si riconosce ancora oggi.