Sentirsi un pellegrino di qualche secolo fa, viandante, a piedi, fra gli sparuti casali, le masserie del Salento post medievale, lontani dalle strade asfaltate coi loro rumori e rigenerare la mente con un salutare silenzio, è un’esperienza che si può ancora vivere in certe contrade salentine. Mi è capitato presso Galatone, incontrando “lu Cristu di Tabelluccio“.
Così chiamano in zona questa chiesetta di origine medievale, anticamente facente parte del casale di Tabelle…
…posta ben lontana dalla città di Galatone.
La piccola campana che un tempo l’animava doveva risuonare da lontano, in queste silenziose campagne, isolate, ma poste comunque al centro di piste assai battute da viandanti di vario genere.
L’umile prospetto introduce nella piccola sala voltata a botte, dove, in un’atmosfera di semplicità e serenità, spiccano alcuni affreschi databili fra Seicento e Settecento.
Sopra l’altare c’è il Cristo Crocifisso, pianto dalle Pie Donne…
…sulla destra San Paolo…
…sulla sinistra San Pietro…
Sulla parete laterale destra, rimane l’affresco della Vergine Immacolata…
…mentre sulla sinistra compare un’immagine molto cara ai galatonesi, legatissimi al Cristo dell’estrema umiliazione che ritroviamo in un’icona miracolosa all’interno del Santuario del SS. Crocifisso (vedi).
L’altare centrale mostra alcuni dettagli dietro le vesti delle sante affrescate, che mostrano il profilo di una città medievale… che l’anonimo frescante non ha voluto omettere, pur nel contesto bucolico dove è inserita questa cappella.
Un tempo, i pellegrini che qui si fermavano a riposare, sedevano su questi sedili di pietra…
…che si trovano addossati alle pareti…
…oggi, c’è anche qualche panca di legno… un’umile acquasantiera, che rispecchia l’assoluta semplicità del luogo…
Un luogo che consiglio ai viandanti moderni, che magari in bicicletta rivivono la pienezza dei sensi lontani dallo smog e il frastuono contemporaneo…
…usciti da qui dentro, un sorriso sereno vi guiderà a ricominciare la vostra vita con nuova lena.
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