Lizzanello, chiesa di San Lorenzo
Cappella dell’Immacolata, interni.
MERINE è l’antica frazione di Lizzanello, piccolo e affascinante borgo pieno di masserie e case fortificate.
Merine, chiesa dell’Assunta
Gli affreschi quattrocenteschi della Chiesa dell’Assunta
Merine, chiesa Madonna di Costantinopoli
MONTERONI. Cittadina immersa in una campagna amena e verdeggiante della Cupa, il suo territorio conobbe i primi insediamenti durante la centuriazione romana, per poi svilupparsi durante il Medioevo…
Chiesa matrice dell’Assunta
Palazzo baronale, portale.
Palazzo baronale, cortile interno.
Particolare con lo stemma affrescato sulla volta dell’ingresso al piano nobile
Particolare dell’interno del giardino del palazzo baronale
NOVOLI. Antico borgo oggi universalmente noto per via dell’immenso falò che ogni anno i novolesi accendono in onore di Sant’Antonio Abate, un rito che si esegue da tempo immemorabile…
Focara 2014
Chiesa matrice di Sant’Andrea Apostolo
Chiesa matrice, interni.
La chiesa di San Salvatore è un’antica struttura bizantina che conserva ancora un prezioso affresco. Ha un’insolita pianta a forma ottagonale ed è nota anche come chiesa della Madonna Allattante.
Qui siamo invece nel punto più antico del paese, quando il feudo era noto come Santa Maria de Novis. Questa è la chiesa dell’Immacolata, piccolo scrigno di meraviglie, conserva affreschi bizantineggianti e frammenti di un’opera che in principio occupava un’intera parete, ma di cui oggi si può vedere solo la scena di una città in fiamme…
Questa è la statua della festa di Sant’Antonio Abate
Chiesa della Madonna del Pane
Novoli, chiesa della Madonna del Pane, interno.
Novoli ha anche una frazione, VILLA CONVENTO, sorta intorno ad una chiesa ed annesso convento dei padri domenicani, durante il 1500. Ancora oggi si possono ammirare i resti di questa grande storia di un piccolo borgo…
SAN CESARIO DI LECCE. Ridente paese sviluppatosi intorno al suo palazzo ducale, ma dove la vita vi nacque fin da tempi remoti…
Chiesa madre S.Maria delle Grazie
Chiesa madre S.Maria delle Grazie, interni.
Chiesa madre S.Maria delle Grazie, interni.
Chiesa madre S.Maria delle Grazie, interni.
Particolarmente preziosa è la chiesetta bizantina di San Giovanni Evangelista, costruita nel 1300, e anche se rimaneggiata conserva ancora una parte importante degli affreschi trecenteschi, In questa foto del 1911 si nota anche il primitivo campanile, oggi scomparso.
Chiesa di San Giovanni Evangelista
Chiesa di San Giovanni Evangelista, interni.
Particolare dell’affresco col volto di Cristo identico alla Sindone.
Particolare degli elementi che sorreggevano le colonne dell’ingresso originario.
Particolare degli elementi che sorreggevano le colonne dell’ingresso originario.
Chiesa di San Giovanni Evangelista, interni.
Particolare di uno dei due sarcofagi ritrovati sotto l’antico pavimento.
Palazzo ducale.
Atrio del palazzo ducale, con il pozzo.
Chiesa dell’Addolorata
Chiesa della Santissima Immacolata
SAN PIETRO IN LAMA. Usciti da Lecce, e superato il favoloso sito dell’antica città di Rudiae si arriva ad un altro piccolo borgo incantato…
Chiesa madre Santa Maria Assunta
Scorcio del centro storico
San Pietro in Lama, chiesa matrice
San Pietro in Lama, chiesa matrice, interni.
San Pietro in Lama, chiesa matrice, interni.
San Pietro in Lama, chiesa matrice, interni.
San Pietro in Lama, chiesa matrice, interni.
Chiesa di Sant’Antonio
San Pietro in Lama, Madonna dei Fiori
San Pietro in Lama, Madonna dei Fiori
Madonna dei Fiori, pavimento maiolicato della ditta ottocentesca Paladini
San Pietro in Lama, cappella Madonna del Pozzino
Madonna del Pozzino, resti di affreschi cinquecenteschi
Particolarmente bella è la chiesa della Madonna Immacolata, posta all’ingresso del paese, un’esplosione barocca che risale alla metà del 1600.
SQUINZANO. Città attivissima da sempre in agricoltura, qui confluiva tutta la produzione vinicola del Salento…
Chiesa matrice di San Nicola
Chiesa matrice di San Nicola, particolare di un altare.
Questo è il Santuario dell’Annunziata. La città è legatissima alla storia della donna che lo eresse durante il 1600, Maria Manca…
Maria Manca, nata nell’anno del Signore 1578, ragazza dalla bellezza meravigliosa, giovane sposa e mamma felice, devota a Dio, timorata come nessuna. Arrivò per lei, purtroppo, l’epoca delle tragedie. Morì l’amatissima madre sua, e subito dopo l’adorato marito. A quel punto, a neanche 24 anni, consacrò il proprio corpo allo Sposo supremo. Ma c’era un uomo che la desiderava ardentemente, e che per averla era disposto a tutto: Lupo Crisostomo, di Soleto. Avendo visto vani tutti i suoi tentativi di portarla a seconde nozze, si rivolse a un potente mago del suo paese. Questi gli chiese di portargli il cibo prediletto della donna agognata, così, recatosi da lui con un grosso fungo, ottenne il maleficio che avrebbe vinto Maria. Tramite una donna, che nulla sapeva, glielo fece pervenire, così Maria Manca quella sera stessa cucinò il fungo, lo mangiò, e subito cadde in un vortice d’indicibile lussuria. Lupo ebbe così la sua preda. Insieme convolarono a nozze. Ma già subito dopo essere giaciuta con lui, Maria decadde, come un’ossessa, nel corpo e nella mente. Si ricopriva di piaghe e malattie che nessun medico sapeva guarire. Soffriva terribilmente tutte le pene dell’inferno. In quello stato generò altri figli. Ma il marito, pentito di aver condannato in quel modo la donna, tornò dal mago perché le togliesse il maleficio. Ma quello non c’era più modo di toglierlo. Lupo morì senza essere riuscito ad aiutarla. Maria continuava a pregare, devota come sempre, la Madonna, di essere liberata da tutti quei mali, ma pure aggiungendo che se il Suo Bambino avesse già deciso che così doveva essere, ben lieta ne sarebbe stata lo stesso. Finché, un giorno, dopo tanti anni, mentre raccoglieva olive nei campi, le apparve la Madonna, che le porse un garofano, dicendole: “Prendi. Portalo al mio figliolo, a Galatone”.
In quegli anni, in un vicolo stretto del centro storico di Galatone, la gente venerava una sacra immagine del Cristo dell’estrema umiliazione, che un monaco basiliano aveva raffigurato 250 anni prima, con le spalle addossate ad un palo, e le mani legate avanti. Ebbene, una sera, davanti alla folla di fedeli radunati in preghiera, accadde un evento portentoso: il Cristo si animò, scostò il telo che essi avevano steso per proteggerlo dalla pioggia e li guardò con degli occhi che s’accesero di fuoco. In quei giorni, gli eventi strabilianti si susseguivano davanti agli occhi di tutti, e molti furono i miracolati. Ognuno sapeva che era opera di quel Cristo, che dopo quel giorno apparve in quell’icona con le braccia legate dietro la schiena. Certo, nessuno capiva. Maria Manca si diresse da Lui, e gli portò quel garofano. E da allora, il suo corpo rinacque a nuova vita, visse per quasi 50 anni altri, superando i 90, durante i quali dedicò il suo tempo ad aiutare la gente e a costruire un santuario per la Madonna.
Santuario dell’Annunziata, interni
La tomba di Maria Manca dove fu sepolta all’interno del Santuario
La statua di Sant’Antonio di Padova, proveniente dalla sua città
La statua di S.Giuseppe da Copertino a ricordo del suo passaggio in chiesa.
La stanza dove visse Maria Manca all’interno del Santuario
Nei pressi di Torchiarolo, Maria Manca ha eretto un’altra chiesa, dedicata a Santa Elisabetta. E’ nascosta in un bosco di olivi secolari, che senz’altro l’hanno potuta vedere. Questa chiesa non è molto nota, nonostante sia a pochi metri dalla superstrada che collega Lecce e Brindisi, però è curata amorevolmente dagli abitanti della zona. Il culto non è andato perduto.
Squinzano, la cinquecentesca chiesa della Mater Domini… e sotto, una delle sue tele all’interno.
SURBO. Piccolo borgo ben noto già in epoca medievale, citato dal conte Tancredi d’Altavilla. Anche esso ricco di storia e cultura…
Chiesa Santa Maria del Popolo
Fra gli altari, ce n’è uno recentemente restaurato, che mostra il suo antico splendore…
C’è la Madonna d’Aurio…
…e altri santi nascosti…
…oltre che particolari graziosissimi!
Coi recenti restauri, sono tornati alla luce angoli nascosti, anticamente affrescati.
Torre cavallara nei campi di Surbo
Valle della Cupa. Suggestivi ruderi di masseria
Masseria Schiavelle
Chiesa romanica di Santa Maria d’Aurio
Chiesa di Santa Maria d’Aurio, interni.
Particolare di un capitello
Resti di affreschi
Uno dei tanti graffiti sulle pareti, raffigurante una nave
Simboli paleocristiani presso l’altare maggiore
TREPUZZI. Situata in un luogo incantevole per la bellezza delle campagne anche questa città ha una storia antica e agricola…
Chiesa di Maria SS. Assunta in cielo
Chiesa di Maria SS. Assunta in cielo, interni
Chiesa di Maria SS. Assunta in cielo, interni
Chiesa di Maria SS. Assunta in cielo, interni
Palazzo Petrucci, antica dimora nobiliare
Cappella dei Martiri, interni
Particolare di una reliquia dei Santi Martiri di Otranto
Cappella di Sant’Antonio, interno.
Chiudiamo questo viaggio, che sarebbe ancora più lungo per quanto meriterebbe, davanti all’antico monastero di Sant’Elia, in un paesaggio da sopra il quale si può osservare la grande vallata dall’alto, come dimostra la foto-copertina. Il territorio della Valle della Cupa comprende anche l’agro di Lecce, San Donato, Cavallino e Vernole, ma per consultare anche questi Comuni continuate il viaggio in un’altra pagina.
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I Comuni della Valle della Cupa
ottimo lavoro, se per qualche altra buona ragione passate da Arnesano, mi piacerebbe scambiare un saluto
Sarà un piacere, Paolo! Forse non ti ricordi di me, ma io si! Un abbraccio!