Metaponto fu una delle più importanti città della Magna Grecia, fondata da coloni provenienti dalla regione greca dell’Acaya nella seconda metà del VII secolo a.C. su richiesta di rincalzo coloniale direttamente dalla madre patria, da parte di Sibari, per proteggersi dall’espansione di Taranto. Fonti antiche riportano che Metaponto sarebbe stata fondata dall’eroe greco Nestore
di ritorno dalla guerra di Troia. La ricchezza economica della città proveniva principalmente dalla fertilità del suo territorio, testimoniata dalla spiga d’orzo che veniva raffigurata sulle monete di Metaponto e che divenne il simbolo stesso della città e che essa inviava in dono a Delfi. Qui visse e operò, fino alla fine dei suoi giorni, Pitagora, che vi fondò una delle sue scuole.
Oggi, questo sito straordinario, coronato da uno splendido museo archeologico, situato sulla costa jonica in provincia di Matera, è un vero e proprio viaggio nell’antico meridione d’Italia.
Le fonti antiche riferiscono per Metaponto più fondazioni con ecisti differenti (Daulio, tiranno di Crisa, Leucippo, Metabos) avvenuto sul luogo, ormai abbandonato, dove in precedenza si erano insediati i Pilii di ritorno da Troia. Un centro misto greco-indigeno è realizzato in località Incoronata di Pisticci, un terrazzo sulla destra del fiume Basento, già nell’VIII secolo a. C. ma questa prima esperienza sembra esaurirsi verso la fine del VII secolo, probabilmente in conseguenza della venuta di genti dal Peloponneso e della loro penetrazione verso l’interno ai danni degli Enotri.
Gli Achei arrivano a fondare la nuova città per contrastare Taranto. La città è posta tra le foci del Bradano e del Basento, in una zona molto fertile che ne determina una fiorente economia agricola. Il Basento facilita le attività portuali, mentre le due vallate dei fiumi rendono facili i collegamenti con l’entroterra. Una situazione geografica ottimale, insomma.
L’area sacra della città viene dotata dei monumenti più significativi: il sacello “C” dedicato ad Atena, costruito già alla fine del VII secolo a.C., e i due grandi peripteri dorici “A” e “B”, dedicati a Hera e ad Apollo, nel VI secolo a.C.
Nel V secolo a.C. viene eretto in stile jonico il tempio “D”. Anche l’agorà riceve il necessario risalto monumentale, ed ospita un edificio per pubbliche assemblee capace di contenere 8000 persone.
A rimarcare il prestigio e il potere raggiunto dalla città basti ricordare la sua partecipazione alla distruzione di Siris prima e successivamente di Sibari.
Anche Metaponto, ovviamente, subì la definitiva occupazione Romana, anche se sperò (invano) in Annibale, per ritrovare la sua indipendenza perduta.
Il Museo Archeologico è, come si diceva, uno splendore! Ricchissimo di reperti di ogni genere, che non fanno che confermare al visitatore la sua immagine di città ricca e potente. Quella che segue è una carrellata esaustiva di ciò che esso custodisce.
All’interno del Museo una perfetta ricostruzione del tempio, che ben restituisce la sua imponenza originaria!
Di splendida fattura gli ori e le collane restituite dalla collezione archeologica.
Il Museo si trova in via Aristea, 21, 75012 Metaponto (Matera). Per informazioni e visite: 0835 745327.
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