Galatone è situata nel cuore del Salento, ma anche poco distante dal mare, in una posizione che fin dall’antichità è sempre stata attraversata da importanti assi viari. Il borgo antico nacque nell’alto medioevo, e si sviluppò sotto i bizantini. Furono forse alcune traversie storiche ad impedire un grande sviluppo territoriale, tuttavia il centro storico di Galatone conserva preziosissime testimonianze che ne fanno una delle città più importanti del territorio. Non solo per l’arte, ma anche per gli eventi accaduti, i personaggi, che qui sono nati o sono passati. Facciamo dunque questo interessante viaggio!
Il Santuario del Santissimo Crocifisso della Pietà è forse il monumento più noto di Galatone. Costruito durante il 1600 da diverse maestranze di artisti, fra cui il grande leccese Giuseppe Zimbalo, è un vero capolavoro barocco. Deve la sua fama anche ai miracoli legati ad un’antichissima icona del Cristo della estrema umiliazione.
La storia è questa, e si lega anche alla figura di Maria Manca: verso la fine del 1300 un anonimo frate dipinse, sulle pareti di una semplice stalla (nel punto dove oggi sorge il Santuario), l’immagine del Cristo con le mani legate, colto in uno dei Suoi momenti della Passione. Questa immagine fu da subito oggetto di culto speciale, perchè molti miracoli accadevano alle persone che lì si recavano a pregare. Fu così per secoli, fino alla notte del 2 luglio 1621, quando davanti alla gran folla radunata davanti alla sacra Icona per la consueta preghiera, in un’atmosfera di incredulità, illuminata dalle fiammelle delle torce, l’Immagine del Cristo si animò! La Sua mano scostò la tela che fedeli riponevano sul dipinto per proteggerlo dalle intemperie, e guardò con occhi di fuoco tutti i fedeli raccolti intorno, uno per uno, in volto. Tutti gli astanti credettero ad un’allucinazione! Ma poi si accorsero che l’Immagine che per secoli aveva raffigurato il Cristo con le mani legate davanti, ora lo mostrava con le mani legate dietro! Come detto anche Maria Manca venne qui in pellegrinaggio, con addosso un male che niente e nessuno le aveva potuto togliere, e che la stava portando alla morte. Miracolo che puntualmente avvenne anche per lei, che visse prodigiosamente fino a 97 anni.
L’immagine qui sopra mostra un altro miracolo accaduto in questo Santuario. Si narra che un operaio, che stava lavorando sopra le impalcature della chiesa, ad un certo momento perse l’equilibrio, e cadde con la testa a terra. Sul pavimento è stato lasciato il “segno” di quella caduta. Che, incredibilmente, non vide morire quell’uomo.
Questo luogo è ancora oggi enormemente venerato, non solo dagli abitanti di Galatone ma da tutto il Salento. Il 2 maggio di ogni anno, la città rende omaggio alla sacra Icona con una festa ed una processione molto partecipate (vedi qui per approfondire la visita nel Santuario).
Il Castello, ex palazzo marchesale Belmonte Pignatelli, era la dimora dei feudatari del paese nel 1500. Fu costruito pare intorno ad una torre di epoca angioina, e nonostante il suo aspetto austero e severo, fu ingentilito da quando fu trasformato in casa signorile in epoca successiva.
L’artista e ingegnere ha portato questa affascinante mostra in giro per l’Italia, riscuotendo grande successo.
Il grande frantoio del castello, ampliato a più riprese nel corso dei secoli, è stato operativo fino a tempi relativamente recenti. E conserva una struttura (sotto) che ha spiazzato letteralmente tutti gli studiosi: si tratta del primo frantoio proto industriale illuminato a gas. Un vanto del Regno delle due Sicilie. Ma per uno studio dettagliato su questa scoperta vi rimando ad un altro articolo (clicca qui).
Galatone vanta una importante serie di antiche e preziosissime chiese, testimonianza del culto prima greco e poi latino che si sono avvicendati in paese. Visitiamo il tempio della Madonna Odigitria, risalente al 1100.
Il piccolo edificio è voltato a botte e conserva ancora un bellissimo ciclo di affreschi, che propone scene della Passione di Cristo e vari santi della liturgia orientale e latina. Al centro è raffigurata la Madonna Odigitria, che “indica la via”, cioè suo figlio Gesù.
La Chiesa Maria Santissima Assunta è la matrice di Galatone, costruita fra il 1591 e il 1595…
L’interno ospita altari con dipinti di Donato Antonio D’Orlando. Nel cappellone di San Sebastiano è conservata una copia settecentesca del Martirio di San Sebastiano di Mattia Preti e un armadio con pregevoli reliquiari. Sull’altare maggiore troneggia uno splendido Cristo ligneo seicentesco.
La chiesa di San Sebastiano e San Rocco, adiacente al convento dei Domenicani, fu costruita durante il 1500, all’epoca del feudatario Giovanni Castriota. Anch’essa in stile barocco, custodisce vari altari e tele di pregevole fattura.
La chiesa di San Pietro è una costruzione settecentesca, si trova proprio nel centro storico…
…l’altare maggiore ospita una preziosa tela della Madonna del Rosario…
E’ una delle non moltissime chiese salentine che per concessione del Papa concedeva indulgenze particolari…
Ed ora usciamo di qualche centinaia di metri dal borgo…
Il Castello di Fulcignano, costruito dai Normanni a partire dalla fine del 1100, sorge a poche centinaia di metri dal centro storico di Galatone, e all’epoca apparteneva ad un altro casale, che secondo la tradizione fu sconfitto dai galatonesi. Oggi si può ancora ammirare l’imponente costruzione, abbandonata già nel 1400, con i bastioni alti 8 metri e spessi quasi 3, e delle interessanti decorazioni architettoniche all’interno.
Qui, la devozione popolare ha ripristinato gli affreschi che decoravano questo accesso.
Quel che resta del castello rende l’idea della sua antica potenza.
Questa è la casa di Antonio De Ferrariis, detto il Galateo, sommo figlio di questa città. Nato nel 1444, diede lustro all’intero Salento, territorio al quale si sentiva profondamente legato. Medico, letterato, scienziato, era una mente illuminata, interessato a tutti gli aspetti del sapere. Fu il primo che, con la sua opera De situ Iapygiae, descrisse con somma dovizie di particolari, tutti gli aspetti geografici e storici del Salento.
Appena fuori il centro storico, la chiesa e il convento di San Francesco…
…costruito tra la fine del ‘500 e l’inizio dl ‘600…
…purtroppo, l’affresco esterno è quello che maggiormente si sta deteriorando…
Particolare del piccolo chiostro…
…e della tela che raffigura San Michele Arcangelo.
Cappella di Santa Maria dell’Abbondanza, risalente al XIII secolo…
…siamo nelle campagne appena fuori il borgo.
E qui a Masseria Morice…
…dove un’antica cappella ha conservato altri affreschi che raccontano la storia minima di queste contrade.
Accanto al menhir si trova una costruzione rurale, che pare abbia utilizzato i grossi lastroni tipici dei dolmen. Non è escluso che ce ne fosse uno, poi rimaneggiato nei secoli.
Di fronte alla porta di San Sebastiano, il grande piazzale custodisce nel sottosuolo un bellissimo frantoio…
…che conserva ancora arredi originali, che restituiscono una fedele immagine del lavoro e del tempo passato…
Particolarmente suggestiva, la piccola stalla: conserva due mangiatoie per gli asini, in un ambiente pavimentato apposta per loro…
Per chi visita Galatone, una tappa obbligata deve essere al Museo della Radio, custodito all’interno del castello…
…un viaggio fra reperti e congegni ancora funzionanti, un tesoro di archeologia industriale. Clicca QUI per visite e info.
Il Santuario della Madonna della Grazia fu costruito sul finire del 1500, per ospitare l’icona bizantina della Vergine della Grazia. Successivamente, adiacente fu edificato il convento, attualmente dei Frati Minori, noto per aver ospitato all’inizio della sua vita religiosa Sant’Egidio da Taranto.
L’Abbazia di Sant’Angelo della Salute fu costruita durante il 1100. Le origini non sono certe, tuttavia in seguito appartenne senz’altro ai monaci Benedettini. Purtroppo oggi versa in cattivo stato di conservazione, situato in aperta campagna, alla periferia di Galatone. L’interno mostra ancora alcuni affreschi e tracce di incisioni latine.
Questa invece è l’Abbazia di San Nicola di Pergoleto, nota nei documenti d’archivio come San Nicola dei Pargoletti. Risale addirittura all’800, probabilmente fondata da monaci di culto greco, i quali la ressero fino all’arrivo dei Normanni. Successivamente fu risistemata, perdendo molto del suo aspetto originario, fino ad ospitare la costruzione di una nuova chiesa nel 1613 e la successiva trasformazione del complesso in masseria.
Il canale dell’Asso taglia una parte del territorio galatonese…
…ed in passato questa zona fu abitata intensamente…
…ovunque si trovano tracce della presenza e la devozione umana…
Di particolare importanza, ciò che resta del casale medievale di Tabelle, per il cui approfondimento vi rimando agli studi di Riccardo Viganò…
Risalta agli occhi la piccola chiesa di Santa Lucia, risalente all’XI-XII secolo…
…ed infatti riferibili a quel periodo sono i particolari e i decori architettonici sopravvissuti…
All’interno della chiesa non resta quasi nulla, se non le tracce di un altare.
A ridosso della chiesa, si nota un piccolo avvallamento, un costone roccioso…
…che ha fornito gli spazi anche per un piccolo insediamento rupestre…
…di cui resta qualche ambiente scavato nella roccia.
Dove c’era un insediamento rupestre, in Terra d’Otranto, è sorta sempre una masseria nel Cinquecento, ed anche qui non si è fatta eccezione.
Restano ovunque tracce della storia minima, come questa aia sommersa dall’erba infestante.
Il centro storico della cittadina è un borgo tutto da passeggiare… vi si incontrano chiesette…
…case cinquecentesche…
…palazzi nobiliari, semplici abitazioni…
…corti affascinanti, e affrescate…
…se non ci fosse stato il tremendo terremoto del 1743, chissà quanto ancora sarebbe rimasto!
Il comune di Galatone detiene anche una stupenda linea costiera, in località detta Montagna Spaccata, un alto sperone roccioso che si erge a picco sul mare. Da questa posizione si può ammirare la rada di Gallipoli. E verso l’entroterra anche la torre aragonese conosciuta come “dell’Alto Lido” (vedi qui per approfondire).
La vista dalla cima della torre, guardando verso sud, mostra Gallipoli sullo sfondo…
Guardando verso nord, invece, alla vista si offrono le marine di Nardò, in tutto lo splendore di questo incredibile tratto di costa.
Galatone è una visita da non perdere, per qualsiasi tipo di visitatore, in qualunque momento dell’anno!
(che ringrazia Giuseppe Resta, Silvana Francone e Riccardo Viganò per info e foto)
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