Ricorda alla lontana un nuraghe, specchia Giovannella, un grande monumento messapico situato nelle campagne di Francavilla Fontana, per dimensioni e forme massicce e potenti, che certamente ai suoi tempi dovevano presentarsi al massimo splendore già da lontano. Da anni cercavo di localizzare questo sito, per appagare la mia curiosità.
Missione pienamente riuscita, la ricerca delle opere degli antenati mi ha sempre coinvolto oltre ogni dire!
Usciti da Francavilla in direzione Villa Castelli, e superata Masseria Giovannella (di cui confermo la bontà dei formaggi prodotti!) si sale in altezza, e il panorama comincia ad allargarsi all’orizzonte…
…è proprio qui, su questo pianoro sopraelevato, che si trova la specchia. Che non è il classico cumulo di pietre disseminato in tutta la Terra d’Otranto, e di cui sempre in questi paraggi documentai visivamente Specchia Miano (vedi qui)…
…questo sito è assai diverso…
…e lo avevo notato già dall’immagine di Google Earth (sopra), un cerchio perfetto, con all’interno un altro cerchio…
Quello che si vede oggi, ovviamente spogliata da diverse linee di conci, è una torre messapica, datata dal prof. Donato Coppola al III secolo a.C.
Ma che nonostante i rimaneggiamenti, rende perfettamente l’idea della sua mole originaria.
Sembrerebbe assodato il suo utilizzo a scopi militari e di difesa, di controllo del territorio, in ogni senso, sia dei nemici che del proprio bestiame, che qui aveva i suoi vasti pascoli.
Nel basso Salento, presso Giuggianello, è rimasta la fondazione di una torre simile, perfettamente circolare (sopra), oggetto di scavi anche recenti (vedi qui per approfondire)…
…ma qui, la costruzione è ancora in vista, e dal vivo riesce ancora a destare meraviglia: i suoi blocchi di costruzione sono ben lavorati, squadrati, e larghi ognuno circa un metro.
Intorno alla torre vera e propria (dal diametro di circa dieci metri) corre un corridoio, anch’esso robusto, che porta il diametro complessivo di tutta la struttura a circa venti metri…
…anche per questo mi ha fatto venire in mente la cultura nuragica (sopra, Nuraghe La Prisgiona, foto di Rossella Tarquinio), dove molte di queste torri inglobano anche un corridoio interno che corre parallelamente al muro esterno circolare.
Tutto intorno sono disseminati blocchi grandi e pietrame sparso, e cocci di ceramica.
Tutto questo ammasso di pietre più piccole doveva certamente essere stato utilizzato nella costruzione.
Da notare come combaciano i grandi blocchi, uniti insieme senza alcun tipo di collante.
Il corridoio interno si blocca da un lato, essendo chiuso. Non sono riuscito a capire dove fosse l’entrata, nè a sbirciare nella parte interna, perchè la vegetazione infestante copre letteralmente tutto.
Il panorama da quassù, quando la torre era completa, doveva essere totale! Se la larghezza era di venti metri, anche l’altezza non doveva essere molto lontana da questa misura, e considerato che ci troviamo già in altura, il controllo da qui era ben facile.
Il Neglia, nel suo censimento delle specchie salentine, rileva nei territori di Francavilla, Ceglie, Latiano e Villa Castelli riporta Specchia Colombaia e del Paretone (Latiano). Specchia Calò, Carlo, Di Noi, Fusi, Pupini, Tarantini, Castelluzzo, Capece (Francavilla). Specchia Facciasquata, Puledri (Villa Castelli). Specchia Madonna della Grotta, Solareto, Talene e Virgilio (Ceglie).
Per arrivare alla Giovannella, segnalo anche questa strada lastricata, che mi sembra molto antica…
…in effetti, sembra proprio portare sin qui. Era forse viabilità messapica?
Voglio ringraziare due amici in particolare, che mi hanno aiutato in questa passeggiata, l’archeologo Christian Napolitano, per la localizzazione: lui mi conferma che ci sono altre strutture simili a questa, nei dintorni, ed una, presso Oria, è ricoperta di pietrame e quindi non visibile. E poi Alessandro Rodia, infaticabile operatore culturale cittadino, nonostante non ci si vedesse da anni, mi ha aiutato, e procurato la rivista “Le Specchie, Terra senza tempo” (testi del prof. Donato Coppola) da cui ho tratto le notizie e le immagini in sequenza delle specchie che si trovano nei dintorni: incontrando lui, ho potuto visitare il meraviglioso Museo Archeologico di Francavilla… ma questa, come si dice è un’altra storia!
Tornerò comunque da queste parti, insieme alla mia adorata famiglia che mi segue con amore (anche su strade dissestate!), perchè tanto ha da far vedere la nostra meravigliosa Terra d’Otranto, e le opere dei nostri antenati!
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