Supersano, cuore del Salento, crocevia del passato, territorio baciato dalla natura. Il bosco di Supersano, i paduli, le grandi distese delle campagne, dominate da imponenti masserie. Un luogo dell’anima, suggestivo e silenzioso, punteggiato da borghi affascinanti e ricchi di storia.
Facciamo un viaggio in questo territorio, partendo proprio da SUPERSANO. Una zona popolata anche questa fin dalla preistoria, come dimostrano i megaliti disseminati nelle campagne a ridosso dei centri abitati.
Il panorama è dominato da queste masserie, che per secoli hanno sostenuto la vita della città e dei centri limitrofi.
I Normanni, all’epoca della conquista del Salento, qui stabilirono, come ha dimostrato il prof. Paul Arthur (Università del Salento) con le sue ricerche, una roccaforte in legno. Una “motta”, come si chiamavano i loro forti di avvistamento e controllo del territorio, che abbiamo imparato a conoscere attraverso il prezioso arazzo di Bayeux, testimonianza del controllo che essi esercitavano sulle terre da loro occupate. In agro di Supersano, come vediamo nella foto seguente, ce n’è una.
Sempre in periodo normanno si ebbe successivamente la costruzione del castello in muratura attuale.
Supersano è molto legata al culto per la Vergine Coelimanna, di cui esiste un’antica chiesa rupestre poco fuori il paese.
Come detto, nei pressi del Cimitero, si erge il Santuario della Beata Vergine della Coelimanna, eretto durante il 1500, meta di continui pellegrinaggi.
Adiacente al Santuario c’è la precedente chiesa rupestre, nella quale sono rimasti meravigliosi affreschi riferibili alla fine del 1200.
Al di là del bosco di Belvedere si estende il territorio di SURANO, piccolo borgo anch’esso sviluppatosi durante l’era normanna, sotto Tancredi d’Altavilla.
Anche l’agro di Surano conserva alcuni esempi di bellissime masserie fortificate. Qui siamo a Masseria Grande.
Masseria Grande aveva anche una deliziosa cappella completamente affrescata, oggi ridotta ad un rudere, devastato dalle radici di un albero. Tuttavia, alcuni affreschi hanno resistito ai secoli e ai danni.
La chiesetta di Masseria Grande, in tutto il suo fascino cadente…
Pochissimi chilometri e siamo in agro di SPONGANO, territorio abitato fin dalla preistoria, come dimostrano i dolmen e i menhir presenti in paese.
Scendendo verso sud si arriva a MONTESANO SALENTINO, piccolo borgo antico, di grande folklore religioso, meta com’era dei pellegrinaggi a San Donato, il protettore degli epilettici.
La cappella di San Donato risale al 1700 ed era letteralmente assediata dai malati che provenivano da tutte le parti del Salento per chiedere la grazia. Almeno fino a tutti gli anni 70 del 1900.
La chiesa di San Giuseppe è una costruzione ottocentesca, voluta dalla famiglia Bitonti.
L’altare presenta una pregevole tela del maestro Oronzo Tiso, e raffigura la Sacra Famiglia…
…inoltre l’organo, anch’esso ottocentesco, risulta ancora funzionante.
La chiesa aveva facoltà maggiori nel concedere le indulgenze (cosa che abbiamo già visto anche con la Cappella della Madonna del Monte a Cavallino), come dimostrano i documenti in essa custoditi…
Chiesa madre dell’Immacolata Concezione è una costruzione cinquecentesca, totalmente rivisitata durante il 1800…
Pregevoli alcuni altari, ma anche la statua di San Donato, in legno veneziano, datata 1600: era quella che viene da sempre portata in processione ad agosto per la festa del patrono, che fino agli anni 1970 era seguita da una folla urlante di epilettici che imploravano la grazia.
Un viaggio in questo territorio dell’entroterra non mancherà di suscitare interesse in qualsiasi visitatore che abbia voglia di conoscere il Salento autentico.
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I Comuni del bosco di Supersano
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