Chi non è mai rimasto catturato dall’aura del nome dei Templari? Questi cavalieri di un tempo quasi leggendario furono anche nel Salento. La loro vicenda folgorante, durata neanche 200 anni, è rimasta nella memoria di ognuno, dopo che una gigantesca operazione di intelligence, diremmo oggi, il 13 ottobre 1307, coordinata dal re di Francia, li fece sparire dalla Storia: quel giorno infatti era stato stabilito che in tutta la Francia scattasse contemporaneamente l’arresto di tutti i Cavalieri, che, colti di sorpresa, furono rapidamente messi fuori combattimento. Il loro ordine nacque con il preciso intento di difendere i pellegrini che si recavano in pellegrinaggio in Terrasanta. Col passare dei decenni essi divennero sempre più ricchi e potenti, finché, perduta la sovranità di Gerusalemme dagli stati cristiani, cessò anche il loro “motivo d’esistere”. Il re, Filippo “il Bello” volle impadronirsi di tutti i loro beni, azzerare i suoi debiti con essi, perciò, complice un Papato che era nelle sue mani, scatenò la grande operazione. Ma qui non ripercorreremo tutta la storia di quest’Ordine, anche perché ci sarebbe davvero troppo da raccontare, faremo invece un viaggio fra i luoghi del Salento che furono teatro della loro azione.
I Templari nel Salento avevano sicuramente un loro quartier generale a Maruggio. Sembrerebbe che la loro base operativa fosse situata presso l’attuale Cappella della Madonna del Verde, appena fuori l’abitato. All’interno di questa chiesetta resiste una lapide che riporta l’espressione templum domini, che di solito rappresenta un riferimento ai Cavalieri Templari.
Nel centro storico del paese, completamente inglobate dalle case moderne, ci sono delle torrette che risalgono a quei tempi, e conservano tutto il loro fascino, con il loro odore antico, la vecchiezza delle pietre…
Brindisi, con il suo porto, fu sede di grandi movimenti, per i nostri. Ma per chi visita la città, alla ricerca delle loro tracce, non si faccia confondere dal cosiddetto Portico dei Templari, perché risulta ormai certo che esso non ne ebbe niente a che fare…
Molto più interessante è invece la zona del porto ad essi assegnata. Da qui si imbarcavano, qui ritornavano, e organizzavano tutti i loro traffici…
Sotto vediamo graffita la Croce di Lorena, un simbolo che spesso si associa ai Templari, in questo caso posto nella cruciale Chiesa di San Giovanni al Sepolcro…
Questa chiesa nasconde, oltre alle somiglianze del nome, altri particolari, molto più nascosti. E’ un monumento interessantissimo, per via dell’altissima carica simbolica che traspare da tutte le sue pietre, a cominciare dalle sue porte d’ingresso, un trionfo di segni, simboli e bestiario medievale che rappresentano una vera manna per gli studiosi.
Ci sono, fra gli altri, dei graffiti. Uno di questi è il simbolo della triplice cinta, all’apparenza solo un semplice gioco, simile al tris nostrano, sopra il quale gli sfidanti imbastivano la loro gara.
Gli archeologi sono propensi a ritenerlo un gioco, già dai tempi dei Romani, quando anche i soldati in sosta nei castra passavano i tempi morti. L’esempio nella foto sopra (tratta da facebook) viene dagli scavi condotti in un accampamento romano. Quando però questo disegno veniva tracciato su una parete verticale, assumeva tutt’altro significato, e ancora oggi non chiaro. Un’ipotesi parla di una rappresentazione del Tempio di Salomone. Lo schema che segue è tratto dall’interessante studio di Danny Vitale.
Il sepolcro si è conservato in ottime condizioni (un secondo fu invece distrutto), ma senza più il suo eventuale corredo funerario…
Come si vede (a sinistra), il graffito è identico, mentre per quello affianco i misteri si infittiscono. Pochi centimetri a lato c’è anche la croce templare…
…e che si tratti di croce templare sembra essere fuori di dubbio, come vediamo nella foto successiva, concessaci dall’importante studioso leccese Mario De Marco, che ce ne ha garantita la veridicità: la croce con le due estremità che si appuntiscono.
Questa croce si trova anche sul pavimento quasi sotto l’altare maggiore all’interno della chiesa di Santa Croce, a Lecce, ma bisogna essere molto cauti però nell’associare sempre questa croce coi nostri.
Il simbolo del Tempio di Salomone, e del nodo di Salomone (tutti riconducibili ai nostri), oltre che nella chiesa di San Giovanni al Sepolcro li ritroviamo nell’importantissima casa museo Faggiano, a Lecce, un edificio storico che sta gettando nuova luce sulla Lecce medievale.
Qui siamo sul terrazzo della casa museo Faggiano, all’interno di una torretta di guardia. C’è un enigmatico affresco, che porta all’interno di questo triangolo sia il Tempio che il Nodo di Salomone.
Questa dimora conserva anche altri elementi interessanti, come il cosiddetto fiore della vita (riconducibile ai Templari, di cui abbiamo già trattato in un altro articolo)…
…ma sopratutto questa incisione, che riporta un famoso motto di questi Cavalieri, che recitava “Se Dio è con noi, chi è contro di noi”. Chissà che non fosse proprio questa casa, la residenza dei templari a Lecce.
La tomba vista in precedenza mi riporta alla mente un altro luogo “esoterico” del Salento, la Cattedrale di Otranto. Non c’è alcuna prova che i Templari ci ebbero a che fare, però scendendo la scalinata che porta verso la cripta, incassata nel muro, si può osservare un’altra tomba che farebbe suggestionare qualsiasi profano!
…E poi, come non notare, sullo splendido mosaico pavimentale, la scacchiera, uno dei più famosi simboli templari?
Lecce conserva altre tracce interessanti. Si sa per certo che in questa città il quartier generale dei Templari fu nella zona di Porta San Biagio…
…ma al momento non si è ancora trovata la prova definitiva…
Sempre a Lecce, all’interno dell’antica ma poco nota chiesetta della Madonna degli Studenti, frequentata anche dalla principessa Maria D’Enghien, si vocifera di una frequentazione dei nostri…
…ma senza una prova archeologica.
A Cannole c’è un’interessante sito che dimostra come l’Ordine controllasse con cura tutti i siti strategici per le comunicazioni. Si tratta della località nota come Vigne Tursani, me l’ha segnalata l’archeologo Cristiano Donato Villani ed stata studiata a fondo da Salvatore Fiori. In particolare, in questo piccolo edificio, voltato a botte, noto come Casina Tursani, è stato ritrovato un ciondolo assai particolare…
Pare che fosse usato come “lasciapassare”, dai cavalieri dell’Ordine. Rappresenta la classica croce templare, ed era proprio qui, all’interno di questo piccolo edificio.
La parete interna presenta anche una serie di pitture in ocra rossa che rappresentano diversi velieri…
…tutti sovrastati da un altro simbolo prettamente templare: la croce con i due calici a fianco…
Questa zona è tutta interessante per chi cerca indizi sul passaggio dei nostri. Da un altro edificio nelle vicinanze, andato in rovina, l’antica cappella di San Lasi (San Biagio) viene quest’architrave, che reca incisa la croce templare.
Ma i Templari detennero così tanti possedimenti che è impossibile citarli tutti. In agro di Maglie troviamo la Masseria San Sidero, anch’essa di loro proprietà…
…all’interno della masseria, sopra un camino, c’è raffigurata una croce, e molti graffiti che purtroppo non si leggono più…
…un cippo, anch’esso marchiato con una croce…
…ed anche una necropoli medievale…
A Ugento, nella stupenda Cripta del Crocifisso, c’è il soffitto di questa chiesa rupestre interamente affrescato con delle croci templari e teutoniche…
…mentre in agro di Andrano, nella cripta della Madonna dell’Attarico, c’è una grossa croce affrescata sulla volta della caverna, oggi non molto visibile, che qualcuno mette in relazione alla presenza dei nostri. Ma anche questa potrebbe essere solo suggestione.
A mio parere, il luogo forse più suggestivo che li riguarderebbe, si trova in una cripta a Grottaglie (foto sotto), ma questa è una storia che va approfondita, quindi vi rimando ad un altro articolo.
Di tracce, del loro fantomatico sigillo coi due cavalieri in groppa ad un unico cavallo, potrebbero saltare fuori in qualunque momento, da qualunque luogo…
I Templari nel Salento furono processati presso Santa Maria del Casale, a Brindisi…
…anche questo un luogo magico che veramente riporta indietro nel tempo il suo visitatore…
…ed anche i templari salentini non videro sorte migliore di tutti i loro confratelli.
Ma la loro leggenda continua ancora a cavalcare nell’immaginario di chiunque, ancora oggi, si rimetta sulle loro tracce, in questo fazzoletto di terra al centro del Mediterraneo.
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