Alle porte di Lecce, fin dal Medioevo, prosperarono importanti casali agricoli, che furono il sostentamento alimentare della stessa città. Uno di questi era San Ligorio. Posto al confine con un altro Casale, il Crocefisso (situato sul sito di un precedente insediamento romano, rimane ancora oggi l’omonima chiesetta con le effigi seicentesche di Sant’Oronzo), San Ligorio conserva ancora l’impianto originario del 1300, periodo in cui il Casale è già attestato dalle fonti.
Esso fu residenza dei suoi ultimi feudatari, che trassero grandi ricchezze dal lavoro agricolo che si svolgeva nelle campagne circostanti, la Famiglia Palmieri, che avevano ovviamente casa anche a Lecce.
Ma lasciamo Lecce ed entriamo in questo grazioso e quieto borgo, che ha conservato la sua tranquillità nonostante la vicina e moderna tangenziale cittadina.
Sulla piazza del paese si nota la chiesetta, accanto all’antico palazzo baronale, su cui svetta ancora lo stemma dei Palmieri.
La chiesa è piccolina ma ben fatta…
…è voltata perfettamente a botte…
…l’interno custodisce, come anche la chiesetta del Crocefisso, l’immagine del patrono leccese, Sant’Oronzo…
Dal lato opposto del borgo svetta un grande edificio turriforme…
…tutte le pietre delle antiche case del paesino si sgretolano col passare dei secoli, la pietra leccese è di natura assai malleabile…
…sopra, le pietre dove si legavano i cavalli all’esterno, mentre sotto un cippo con croce, posto successivamente sotto questa masseria…
Ma entriamo negli ambienti sottostanti della costruzione, che celano un grande frantoio semi ipogeo, uno dei centri di lavoro dell’antico casale…
Molti ambienti circondano l’aula centrale… qui sopra, le stalle…
Qui sopra siamo in una sala dell’edificio, a piano terra, caratteristica per le grandi e spettacolari volte che la ricoprono… Sono una prova della ricchezza di questo feudo.
Usciti da San Ligorio in direzione della vecchia via per Frigole gli insediamenti agricoli si susseguono. Sopra ne vediamo uno ancora abitato, dai cui tetti svettano molti comignoli e forse anche il campanile di una cappella. Dal lato opposto, la Masseria Alari (foto sotto)…
…e a metà strada fra questi due edifici, percorrendo via vecchia Frigole, ci appare davanti un’altra struttura, che sembra oggi isolata da tutto…
Facciamo il giro per osservarla, è molto imponente…
Sopra, entriamo da un accesso (dal lato opposto ce n’è un altro)…
Svelato il mistero! Un altro, gigantesco frantoio…
C’è il simbolo del “Cristo Luce”, sembra… ma potrebbe essere stato alterato…
L’altezza e l’imponenza della volta è impressionante, ne abbiamo viste poche così, negli altri frantoi del Salento…
Della macina centrale non c’è più traccia, ma gli ambienti laterali sono tutti intatti. Sopra, una stalla…
Non sono riuscito a risalire al nome di questo insediamento, ma probabilmente tutto faceva capo a Masseria Alari, a sua volta collegata col feudo di San Ligorio…
…una grande comunità agricola che ha vissuto qui per secoli, alle porte di Lecce, sostentando la grande città, ma vivendo nella pace di queste amene campagne.
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