Brindisi, antico porto sul Mediterraneo, vanta un castello di mare spettacolare, situato su un’isola davanti al suo straordinario porto naturale, che fin dall’inizio della sua storia ha vegliato sulla città per proteggerla dai nemici. Dopo la presa di Otranto del 1480, Ferrante d’Aragona decise che non si poteva tenere sguarnito l’accesso al porto, così fortificò l’isola.
Sull’isola di Sant’Andrea era presente da gran tempo un antico insediamento monastico, e una chiesa, che finirono prima inglobati e poi distrutti.
Qui sopra è la visuale della città, venendo dal mare…
…mentre questa è la prospettiva del castello (e dell’isola che lo accoglie) dalla terra…
…un porto apprezzabile già in questa bella carta settecentesca (anche se il tipografo l’aveva scambiata per Taranto!), in cui spicca il forte a mare.
Qui sopra una carta più antica, fatta nel Cinquecento dal navigatore arabo Piri Reis: la posizione del castello era veramente strategica!
Completato nel 1492, il castello aragonese, noto anche come “forte rosso” per via del colore della pietra in carparo cavata in loco, è stato poi in tempi moderni collegato con una diga alla terra ferma.
In origine, la fortificazione non interessava tutta l’isola, ed infatti era possibile tentare uno sbarco per tentare un assedio, come fecero i veneziani nel 1528, che furono comunque respinti dai cannoni brindisini.
Nel 1779 il castello cadde però in mano dei Francesi, e da allora in poi è cominciato un lento declino.
Oggi, il forte sta tornando a nuova vita, grazie al lavoro di recupero curato dalla Soprintendenza locale, che sta riuscendo nel tentativo di restituirlo alla comunità.
Spettacolare lo stemma di Filippo II, situato all’interno della darsena in cui si accedeva attraverso la Porta Reale.
Visione dei bastioni rivolti verso il mare aperto: tutta l’isola fu, infatti, fortificata, per impedire ogni sbarco.
Un colosso, che non mancherà di stupire ogni visitatore!
(Fonte: mondimedievali.net)
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