In Tra Storia Arte e Cultura
on 26 Novembre 2015
Piazza Duomo, il cuore del centro storico di Lecce, ospita l’antico Seminario, che custodisce la chiesa più nascosta del barocco leccese, piccolo capolavoro di pietra leccese che sfugge alla maggior parte dei turisti che ammirano questa città. Un chiostro seicentesco, incastonato all’interno di un suggestivo cortile quadrangolare, è abbellito dal famoso pozzo detto della Vera Ovale.
Una splendida opera di Giuseppe Cino, uno dei giganti del barocco leccese (Lecce, 1644-1722), che tanti segni della sua sontuosa opera ha lasciato disseminati in giro per il centro storico.
La vera del pozzo è riccamente adornata…
Entrando in questo chiostro, sulla sinistra, si apre la chiesa di San Gregorio Taumaturgo.
E’ la cappella privata del Palazzo del Seminario, costruita nel 1696 e dedicata a San Gregorio di Neocesarea. E’ arricchita da preziosi altari, forse anche questi opera del Cino.
L’altare maggiore è dedicato a San Gregorio Taumaturgo e la pala d’altare è firmata nel 1696 dal pittore napoletano Paolo De Matteis.
L’altare presenta delle pregevoli statue, ai lati…
…rese perfette da una pietra levigatissima, e spumeggianti di festoni e fiori esuberanti.
Non poteva mancare Sant’Oronzo, il protettore della città.
L’altare sulla parete sinistra è dedicato a San Vincenzo Diacono, martire spagnolo di Saragozza.
L’altare della parete destra è dedicato a Santa Domenica, vergine e martire di Tropea. In alto vi è l’effige di Monsignor Scipione Martirano, che come Vicario Generale guidò la Diocesi quando, in seguito al famoso Interdetto subito dalla città nel periodo 1711-1719, il vescovo Fabrizio Pignatelli da Lecce fu mandato a Roma.
Uscendo dalla chiesa si notano sulla parete due grandi epigrafe latine.
Il Seminario ospita un interessantissimo Museo Diocesano, che con un simbolico biglietto d’ingresso il visitatore potrà arricchire il suo percorso, in una città che faticherà a dimenticare!
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