Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator website Il Museo Messapico di Oria

Il Museo Messapico di Oria

Oria sorge in cima ad una collina strategica, crocevia di genti e viandanti sin dall’antichità, abitata sin dalla preistoria. Le indagini archeologiche infatti hanno trovato tracce dell’abitato di Età del Bronzo.

Un abitato che non si limitava solo alla collina attuale ma a tutta l’area circostante. La città messapica fu fiorente ed ha lasciato significative tracce della sua storia, in un museo che oggi raccoglie questa epopea, nel centro storico cittadino. Una città che divenne Municipio Romano dopo l’89 a.C. conservando la sua importanza anche grazie alla costruzione della Via Appia, che partiva da Roma per giungere a Brindisi.

Oria, vista dal dirimpettaio Monte Papalucio. Oria seen from Monte Papalucio.

Sull’acropoli di Oria (VI-IV secolo a.C.) si estendeva un’area di necropoli, caratterizzata da tombe di personaggi di alto rango.  I corredi funerari restituiscono ceramiche di importazione greca. Alla metà del IV secolo a.C. la necropoli fu sigillata per costruire un monumentale edificio che doveva essere la sede del dinasta. Nel 2011 uno scavo ha riportato alla luce un raffinato mosaico a ciottoli raffigurante la scena di un leone che assale un cervo. L’alto livello artistico del mosaico confrontabile solo con le più grandi produzioni greche (Pella ed Eretria), rimanda ad un edificio di prestigio, forse proprio la sede del dinasta citato da Strabone in antichità.

Ricostruzione della città di Oria e della collina adiacente, Monte Papalucio, sede di un importante santuario.

Reconstruction of the city of Oria and the adjacent hill, Monte Papalucio, home to an important sanctuary.

Le pratiche rituali che qui si compivano prevedevano il sacrificio di animali, lo spargimento rituale del vino, la cottura delle carni, il consumo dei pasti rituali con l’assunzione di vino e la deposizione delle offerte votive. La grotta è un sito di straordinaria importanza per i reperti che vi sono stati rinvenuti.

Fra le ceramiche rinvenute nel santuario, molto interessanti sono le scene complesse come quella presente su un’idria che raffigura l’episodio dell’incontro tra Ulisse e Circe, dove la dea porge all’eroe un piccolo recipiente, forse contenente il kykeon (bevanda rituale), e, imponendo la mano sulla testa di un cane, opera la metamorfosi. Qui vediamo il vaso e la riproduzione del disegno integrale.

Among the ceramics found in the sanctuary, some scenes of the Odyssey are very interesting, such as the one depicting the episode of the meeting between Ulysses and Circe.

Il rito funerario in Età Romana non ci ha lasciato reperti importanti nelle sepolture, a testimonianza di una ritualità più spartana e meno ostentata. Del quel periodo, nel Museo, sono conservate invece diverse monete della Oria Romana.

Risalente al I secolo a.C. I secolo d.C. è questo bellissimo pettine in osso, decorato a rilievo da entrambi i lati, che raffigura scene dell’Iliade.

Dating back to the 1st century BC 1st century AD it is this beautiful bone comb, decorated in relief on both sides, which depicts scenes from the Iliad.

Visuale della grotta di Monte Papalucio dalla collina di Oria…

…il sito, come detto è di straordinaria importanza, da qui provengono una grossa parte dei reperti del Museo…

…dall’interno del santuario, qui sopra vediamo la visuale dell’acropoli di Oria.

The main finds exhibited in the Museum come from the cave of Monte Papalucio.

Blocco di pietra con epigrafe messapica che contiene un riferimento alla dea Afrodite.

Stone block with Messapian epigraph containing a reference to the goddess Aphrodite.

La città stessa è un intero, grandioso Museo diffuso, testimonianza di un abitato antichissimo che ebbe grande splendore anche nel Medioevo (vedi qui). Per questo vi invito caldamente a visitarla, in qualunque periodo dell’anno, sia il Museo Messapico (sito in Palazzo Martini) che la necropoli messapica di piazza Lorch, all’ombra del grande santuario di Monte Papalucio (vedi qui). Ringrazio il sindaco Maria Lucia Carone per la visita che mi ha concesso di condividere qui con tutti voi, e il caro amico Pino Malva, impareggiabile studioso oritano per le notizie (e la Guida alla visita prodotta dal Museo). Vi lascio ad un video che forse meglio ancora vi farà immergere in questo scrigno della nostra Storia!

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Il museo messapico di Oria

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