Lecce custodisce all’interno della sua Università del Salento un prezioso quanto raro Museo Papirologico, che non è ancora abbastanza famoso per come meriterebbe, visti i reperti e le ricostruzioni, i pannelli illustrativi e la grande messe di informazioni, disseminate nelle sue sale. E’ nato principalmente per dare adeguata sistemazione alla collezione dei papiri greci, geroglifici, demotici, ieratici e copti e degli altri materiali contenenti testi geroglifici, greci e latini posseduti dal Centro di Studi Papirologici dell’Ateneo.
La fondazione del Museo rientrava nel “Progetto Coordinato Lecce-Catania” ed è frutto della collaborazione tra il Coordinamento S.I.B.A., diretto dalla Prof. Virginia Valzano, ed il Centro, diretto dal Prof. Mario Capasso. La preparazione e l’allestimento del Museo hanno richiesto otto anni di lavoro; esso è stato inaugurato il 22 giugno 2007. Una passeggiata fra queste sale accenderebbe l’interesse di chiunque!
Sopra, statua di scriba (calco di un originale in calcare della V Dinastia, 2494-2345 a.C. proveniente da Saqqara).
La pianta di papiro è alta in media 2-3 metri, ma in alcuni casi arriva anche a 6 metri. In antichità era presente in larga parte in Egitto, attorno al corso del Nilo, ma anche in Mesopotamia, lungo il fiume Eufrate e persino in alcune zone della Sicilia. Poi attorno all’XI secolo d.C. scomparve dall’Egitto per cause naturali legate alla siccità. Era un elemento fondamentale della vita di allora, veniva usato nelle sue varie componenti come combustibile, cibo, decorazioni e utilizzi artistici.
Il Museo raccoglie moltissimi papiri, ma anche reperti collegati a questa attività che fu tanto importante per il mondo antico. Sopra vediamo una lucerna in terracotta: la parte inferiore è modellata in rilievo, con il marchio di fabbrica “ATIMETI” (provenienza italica, 80 d.C.).
Sopra: frammento di tegola in terracotta con il sigillo della Quattordicesima Legione Gemina (II secolo d.C.)
Sopra: frammento di tavoletta commemorativa in calcare con parte di iscrizione greca (Egitto, I secolo d.C.). Il testo può essere così ricostruito: “Addio, Kephalion, brava persona. Il giorno […] del mese di Phaophi”.
Sopra: tavoletta scrittoria lignea, probabilmente appartenuta ad uno scolaro (Egitto, IV-V secolo d.C.), su ciascuno dei lati è un testo in lingua copta, che riportano testi biblici ed un elenco di nomi sacri. I due fori che si vedono in alto servivano a legare la tavoletta ad altre, per formare un libro ligneo.
Sopra: porzione di ostrakon in calcare con alcune linee di scrittura ieratica facenti parte dell’opera letteraria La Satira dei Mestieri (Deir el-Medina, 1307- 1070 a.C.)
Sopra: tavoletta votiva, recante inciso su entrambi i lati il testo “Il profeta sacerdote di Hor Akhbit, Sanekheb-Ankh (300 a.C.)
Sopra: due frammenti di lino colorato provenienti da un involucro in cartongesso (IV secolo a.C.), su ciascuno di essi è raffigurato il dio Anubi. Il testo geroglifico sulla parte superiore fa riferimento alla protezione del defunto da parte degli dei Osiride ed Anubi.
Sopra: pettorale di mummia (epoca tolemaica). Per la fabbricazione dei sarcofagi in cartongesso delle mummie veniva utilizzata spesso carta di papiro riciclata, che conteneva tra l’altro testi scritti, spesso poi rivelatisi molto importanti dal punto di vista storico.
Sopra: frammento di papiro greco contenente la stipulazione di un mutuo. Heracleopolites, III-II secolo a.C.
Sopra: frammento di papiro greco contenente una lettera (III-II secolo a.C.)
Sopra: papiro copto, contenente una ricevuta di “una misura di vino” (VIII secolo d.C.)
Sopra: macchina per lo svolgimento dei papiri ercolanesi (inventata da A.Piaggio e riprodotta da G.Manisco).
Sopra vediamo la planimetria del sito archeologico oggetto del lavoro dell’Università del Salento in un progetto del 2004: Soknopaiou Nesos. Un sito molto importante dal punto di vista storico-archeologico, che ha visto la ricerca condotta dai prof. Mario Capasso e Paola Davoli. Uno scavo che ha riportato alla luce una grande quantità di papiri e statue, oggi sparsi nei vari musei del mondo. Il Museo Papirologico dell’Università del Salento è l’importante contenitore che ci aiuta a capire una fetta fondamentale della storia del Mediterraneo. Una visita è consigliata a tutti, studiosi, appassionati ed anche famiglie!
(che ringrazia di cuore l’amica, dott.ssa Clara Cavalieri, per l’opportunità concessaci a realizzare questo piccolo reportage)
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