Il Santuario della Grottella è uno dei luoghi emblematici di Copertino, la città che visse la miracolosa venuta al mondo di Giuseppe Desa, il Santo dei Voli, una delle storie più cariche di fede di tutta la storia della Cristianità. E fu qui, in questa chiesa e nell’annesso convento, situato alla periferia del paese, che avvennero molte delle famose estasi del Santo.
La storia di questo luogo ha inizio nel XVI secolo, quando tra la vegetazione infestante fu rinvenuta una grotta sotterranea, sulla parete della quale era dipinta un’icona della Madonna, molto antica. Sorse così una prima chiesa, poi nel 1577 si edificò l’attuale edificio, ampliato nella seconda metà del Settecento, e abbellito con altari barocchi, affreschi e una cappella dedicata a San Giuseppe. Il convento francescano nacque nel 1618 e fu poi oggetto della soppressione innocenziana del 1652. Fu riaperto dopo circa trent’anni e ingrandito. Soppresso per la seconda volta nel 1862, fu riaperto nel 1954. Ed oggi offre le sue meraviglie ai pellegrini di ogni parte del mondo.
Avvicinandoci al complesso della Grottella ci si imbatte in una piccola chiesetta, molto antica, che era meta delle visite di San Giuseppe, quando il frate si ritirava in meditazione…
…oggi non è rimasto molto delle sue decorazioni interne…
…ed essendo chiusa ci è impossibile sbirciare meglio di così…
…la vista delle altre due pareti affrescate è impedita.
Avvicinandoci ancora di più al santuario, l’aura sacra si accentua, presso questa piccola edicola che ricorda il volo del frate…
…ed eccoci di fronte al Santuario…
…abbellito da un semplice rosone…
… la statua della Vergine col Bambino…
…e un cupolino rinascimentale.
L’interno è molto ampio, ed è diventato uno scrigno di arte!
Tutti gli altari sono curati e ricercati…
…e traboccano di scene che ci ricordano San Giuseppe…
…e i numerosi testimoni che lo videro volare.
Fra tutti, spicca l’altare della Crocifissione…
…e l’altare centrale, posto accanto ad una parete completamente affrescata.
Meravigliosa è l’icona della Madonna, ripresa come la più innamorata delle mamme, affettuosamente accanto al suo Bambino…
…nella più umana delle scene sacre della Cristianità.
La parete accanto mostra il momento del suo ritrovamento, che certo ci fa ricordare i tempi dei monaci eremiti italo-greci che gran parte di Terra d’Otranto scavarono, per creare piccole chiese ipogee. Anche qui, doveva esserci un ipogeo simile.
Sopra, il monumento che ricorda papa Clemente XIV.
In controfacciata, la scena più affrescata in assoluto, dopo la presa di Costantinopoli del 1453 da parte dei Turchi: la chiesa in fiamme, la caduta del baluardo dell’Impero d’Oriente contro i Musulmani.
Anche la scultura mostra qui alti livelli di perfezione, fra statue e colonne tortili decorate alla maniera barocca.
Sempre in controfacciata, l’immagine della Madonna di Loreto.
E qui, mi pare di riconoscere una tenerissima scena di Gesù, ragazzino, a tavola con Giuseppe e Maria.
Poi diverse scene della storia francescana, che si ritrovano simili anche in altri conventi di Terra d’Otranto (come a Lequile), che decorano gli ambienti del complesso.
Una visita al convento è necessaria…
…per vivere l’aura della semplicità francescana…
…lo stemma dei frati…
…gli affreschi del chiostro, che ricordano le stimmate donate a San Francesco d’Assisi…
…il battesimo di Gesù…
E poi, altri ambienti facenti parte del convento…
Si conserva la cassa dove riposò il corpo di San Giuseppe dal 1754 al 1963.
Il convento nasconde anche alcuni luoghi oggi inaccessibili…
…una cappella..
…e vari ambienti, alcuni finemente affrescati.
Su tutto campeggia il Santo, che sovrasta la sua città, proteggendola.
Alcuni reperti provenienti dall’antica chiesa, oggi custoditi in un’ala del convento.
Al piano superiore del convento, la cella dove il Santo faceva penitenza…
In un angolo della sagrestia, si vedono ancora oggi le fondamenta della chiesa precedente…
…di cui si scorgono diversi affreschi, che ci riportano più indietro nel tempo. Perchè questo luogo, oltre che essere scrigno d’arte e culla della fede, resta l’anima più autentica alle origini di Copertino.
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