Posto lungo un’importante tracciato viario, il Tempietto di San Miserino, in agro di Sandonaci (Brindisi), si erge sopra un antico insediamento romano, che lo rende un monumento tanto interessante quanto ambiguo, per certi versi. Villa romana datata I secolo d.C. ma anche, successivamente, tempio cristiano, fra i più antichi di Terra d’Otranto, con caratteristiche architettoniche particolari.
Rientra nel tracciato del cosiddetto “Limitone dei Greci”, lungo il quale, abbiamo visto negli ultimi reportage, sorgevano diversi monumenti alto medievali, sorti a loro volta sui resti di insediamenti romani.
La struttura è formata da un ottagono, inserito in un quadrato, coperto da una volta a tholos, una classica cupola, come siamo abituati a vedere da queste parti. L’interno è suddiviso in quattro nicchie a mezza luna.
Fra le trovate architettoniche ritroviamo alcuni capitelli con decorazione in stucco, rappresentanti foglie d’acanto. Gli studiosi gli hanno assegnato una datazione riferita al VI secolo (foto sotto).
La struttura suggerisce agli studiosi che in origine fosse una sorta di ninfeo, collegato alla villa, probabilmente fornita di un impianto termale. Infatti i mosaici risalgono al II secolo d.C.
Gli affreschi invece risalgono ad età medievale, e ciò dimostra che in questo periodo la struttura fu convertita in chiesa.
Sopra, un frammento del devastato pavimento a mosaico, realizzato a tessere scure con una cornice bianca.
Sopra, una delle nicchie semi circolari a cui accennavamo…
Sopra, la cupola, vista dall’interno.
Alcune ricognizioni archeologiche, studiando i reperti ritrovati, hanno stabilito che il sito fu frequentato dal I al VI secolo d.C. Ma, aggiungiamo noi, tutta la zona e lo stesso monumento ovviamente, avrebbe bisogno di essere salvata, restaurata, scavata e valorizzata, in quanto rappresenta un’importantissima presenza storica-archeologica per la terra d’Otranto.
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