Fra i paesaggi più suggestivi del Salento, per gli amanti della natura e delle sue rocce, spiccano di rosso fiammante le distese di bauxite, che per decenni hanno anche alimentato l’economia di alcuni tratti di questo territorio. Non essendo un esperto di geologia, devo ammettere che mi sono appassionato a questo argomento grazie all’amico Stefano Margiotta, geologo, erede della sapienza del padre.
Le mie uniche conoscenze erano legate al famoso laghetto, posto presso Otranto, nato dopo la dismissione di una cava di bauxite, diventato meta di escursioni per la sua suggestiva fotografia…
…siamo nei pressi della Baia delle Orte. Qui sorgeva una cava di estrazione di questo minerale, dal quale si ricava l’alluminio, che restò attiva per un ventennio, durante il secolo scorso…
… la cava fu abbandonata nel 1976, quando i costi di estrazione divennero ormai troppo alti.
La presenza di una falda di acqua sorgiva, incontrata durante gli scavi, ha determinato la formazione di questo piccolo e suggestivo laghetto…
…che con gli anni ha consentito alla natura di “riprendersi” il territorio, in pratica inventando un nuovo habitat!
Le prime indagini geologiche alla ricerca della bauxite in Puglia risalgono al periodo Fascista, condotte proprio dal Regio Ufficio Geologico, nella persona del suo capo, Ing. Dott. C. Crema.
Grazie all’amico Stefano sono giunto ad una rara copia della rivista “La miniera Italiana” (marzo 1931), nella quale il Crema redige un quadro geologico del Salento, assieme alle segnalazioni di chi lo aveva preceduto (fra cui Cosimo De Giorgi), in vista di uno sfruttamento industriale dei minerali.
Da queste prime indagini (come risalta anche dalle macchie nere sulla carta soprastante) risultano all’epoca ben 45 Comuni interessati da affioramenti di bauxite in provincia di Lecce, anche se il territorio più consistente pare essere quello compreso fra Carpignano, Poggiardo e Otranto.
Fra i luoghi più suggestivi, oltre il laghetto di Otranto, c’è quello che vediamo in queste foto…
…una grande cava, questa però “riempita” successivamente, stavolta, di olivi!
Siamo sulla serra di Poggiardo, ci siamo arrivati da Giuggianello, salendo dietro il Santuario della Madonna della Serra…
…è qui che, in un paesaggio dai grandi contrasti, fra il verde degli olivi ed il rosso della bauxite fra le rocce affioranti, che pure in una giornata con il sole dietro le nuvole, gli occhi si perdono, conquistati, dal fulgore ruvido della roccia “viva”…
…i granuli di bauxite, visti da vicino… piccole sfere, molte quasi perfette!
In questa zona, il paesaggio è immaginifico oltre ogni dire…
…nel silenzio circostante, può capitare soltanto di avvertire in lontananza la sega elettrica di qualche contadino che pota i suoi olivi… la pace ed il silenzio sono di roccia!
La rivista citata mostra anche questa foto d’epoca delle pozzelle di Castrignano dei Greci. Oggi, questa depressione è circondata da una pineta, ed alle sue spalle si estende un’altra cava di bauxite, che come quella di Otranto è finita colma d’acqua.
Personalmente, non sono riuscito a capire se sia profonda come quella di Otranto, ma così parrebbe, visto le sue sponde, quasi ricolme…
…le rocce e l’uomo, un rapporto primordiale, che ci lega fin dalla Preistoria, quando i nostri progenitori cominciarono ad interessarsi dell’utilizzo della pietra, per potersi sviluppare in un mondo ancora ostile, e che si è protratto in uno scambio quasi reciproco. Un rapporto all’unisono che ha visto la nostra civiltà ottenere i primi strumenti per la sopravvivenza, fino ai meraviglioso capitelli di pietra leccese ed infine lo sfruttamento minerario per lo sviluppo industriale, di ogni tipo di roccia. Ma che poi ha anche concesso le sue cave alla natura, che ne ha inventato nuovi habitat con la fantasia della Creazione…
…un amore reciproco, che sempre genererà nuovi innamoramenti, nel visitatore che lasciata la città tornerà fra le braccia potenti della dea madre, la roccia viva.
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