Campi Salentina, storico centro sospeso fra l’Arneo e la Valle della Cupa, conserva tante peculiarità e tesori d’arte di ogni tipo. Uno in particolare non è ancora abbastanza noto come merita, ed è letteralmente nascosto nella muratura laterale sinistra della chiesa matrice della città.
La chiamano “cappella gotica”, ed entrare in questo fazzoletto di tempio di manco due metri quadrati lascia veramente di stucco, non solo per la bellezza dei suoi affreschi, ma proprio perché non ci si immagina una cosa del genere varcando questo ingresso.
Oltrepassata la parete che fino a tempi recenti murava questo piccolo angolo dell’ala sinistra della chiesa, basta alzare lo sguardo verso l’alto, ed essere catturati dal medioevo più fulgido di questo lembo d’Italia.
Sotto, notiamo anche graffiti particolari, sopra gli affreschi, tipiche simbologie poco decifrabili dell’epoca.
Le fattezze dei soggetti affrescati paiono proprio riportare alle maestranze che decorarono la Basilica di Santa Caterina d’Alessandria a Galatina, per le quali la committente, Maria d’Enghien, regina di Napoli e sovrana del Principato di Taranto, volle il meglio che c’era in circolazione.
Venne riportata alla ribalta da Alfredo Calabrese, tenace ricercatore della storia locale, che ha contribuito alla divulgazione di molte altre scoperte.
Persino i caratteri con cui viene affrescata questa pergamena sono ricercati e degni di nota.
Uno squarcio di grande storia dimenticata, che aspetta ancora di essere valorizzata a dovere!
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