Presicce ha rivelato uno dei sui tesori nascosti, tornati fortuitamente alla luce, grazie all’amore di don Francesco Cazzato (che di salvare tesori di arte e storia ne sta facendo una missione, vedi Santa Maria dei Dolori o anche solo il complesso di Leuca Piccola) e il lavoro del restauratore Andrea Erroi. Durante alcuni lavori di restauro della chiesa madre della cittadina, infatti, sono venuti fuori
splendidi affreschi nascosti sotto un intonaco bianco che li aveva occlusi alla vista e alla memoria degli abitanti di Presicce.
Il “tesoro” si trova in piccoli ambienti, che fino a poco tempo fa erano utilizzati come sgabuzzino, alla base del campanile della chiesa…
…sotto quelle facce inquietanti che emergono scolpite in alto…
…e che una volta facevano parte dell’antica chiesa, costruita fra il Trecento e il Quattrocento, e poi quasi del tutto smembrati per far spazio al nuovo tempio settecentesco.
Il primo affresco che incontriamo è una Madonna che sovrasta una chiesa, che farebbe pensare all’iconografia classica sorta dopo la caduta di Costantinopoli del 1453, sotto i Turchi, ma in questo caso la chiesa non è in fiamme. E’ raffigurata all’interno di una mandorla, e tiene in braccio il Bambino…
…che porta in mano, a sua volta, un uccellino. Potrebbe essere la Madonna di Loreto.
Situati proprio alla base del campanile, ci sono due minuscoli ambienti: qui sopra ne vediamo uno, con affreschi cinquecenteschi, sulla destra San Rocco, al centro San Sebastiano…
…il Cristo Pantocratore che sovrasta tutti…
…San Pietro (col simbolo delle chiavi). Sul lato opposto dove esserci anche San Paolo, ma quella sezione del muro è stata letteralmente tagliata nella costruzione della strada esterna al campanile.
Poi c’è un’immagine del Cristo molto cara agli artisti salentini di quel periodo, l’Imago pietatis, che abbiamo riscontrato anche altrove.
Qui sopra abbiamo una prospettiva che permette di apprezzare l’originaria architettura gotica, attraverso questi costoloni interessati da una decorazione a bicromia, purtroppo pochi resti dell’antica visione.
Caratteristico questo capitello decorato con personaggi che non riesco a decifrare…
Qui sopra siamo invece nell’ambiente accanto, davanti all’antica abside, dove l’affresco è purtroppo scomparso: si intravede una mano benedicente, ed una colomba…
Accanto, due santi vescovi, uno sopra l’altro: Sant’Eligio, ed un altro non riconoscibile, mentre a figura più grande San Vito. La vecchia chiesa era completamente affrescata, ed anche con colori vivaci…
…che grazie alla certosina opera di restauro sono ritornati fuori, dai muri e gli intonaci con cui li avevano nascosti.
Presicce è tutta da visitare! Comunque, non è la prima volta che questi piccoli miracoli accadono: qui in Salento qualche anno fa tornò alla ribalta anche la cappella gotica di Campi salentina. Ma per chi, come me, fa il tifo per il salvataggio della nostra storia, questi “miracoli” sono attesi ogni giorno!
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