La Cattedrale di San Sabino, a Bari, sorse tra XII e XIII secolo, su un monumento molto più antico, ossia le rovine del duomo bizantino, che fu distrutto da Guglielmo il Malo nel 1156. Le tracce di questa storia è possibile ancora oggi mirarle, osservando il pavimento originario che si estende sotto la navata centrale. La Diocesi a Bari risale almeno al V secolo, mentre la chiesa episcopale data VI secolo.
Si tratta di un importante esempio di romanico pugliese…
I tre portali risalgono all’XI secolo, anche se sono stati rimaneggiati successivamente.
Sulla facciata spiccano il grande rosone e la finestra bifora…
…ovunque, sono scolpiti mostri ed esseri fantastici. Sui fianchi si aprono profonde arcate sulle quali corrono gallerie, mentre all’incrocio dei bracci sorge la stupenda cupola.
Qui sotto, si resta a testa insù, nell’osservare i dettagli, di questa sontuosa costruzione…
Il tempio è stato spogliato di tutte le strutture barocche, e si ripresenta oggi nella sua nuda e originale solennità. Le tre navate sono separate da due teorie di otto colonne ciascuna.
Tripudio d’arte medievale, matronei, trifore, capitelli, ogni dettaglio eleva questa chiesa a capolavoro, armonicamente distesa, dal suo ingresso fino alle sue tre absidi.
Su uno dei mosaici pavimentali un’iscrizione in cui compare il nome del vescovo Andrea (758-761) fa pensare che si trattasse della prima cattedrale distrutta nell’IX secolo…
Al posto di questa chiesa sorge la cripta della cattedrale attuale, l’episcopio di Santa Maria, che probabilmente è l’edificio in questione.
Nella prima metà dell’XI secolo l’arcivescovo Bisanzio fece costruire una nuova chiesa, che fu poi distrutta da Guglielmo il Malo durante la distruzione dell’intera città nel 1156 (fu infatti risparmiata solo la Basilica di San Nicola).
Nelle absidi minori vi sono due sarcofagi: uno contiene le reliquie di Santa Colomba e l’altro reliquiari vari. Nella sagrestia di destra è collocato un altare con un dipinto raffigurante quello che probabilmente è ritenuto il primo vescovo della città di Bari: San Mauro.
Consacrata il 4 ottobre 1292, la chiesa si rifà allo stile della Basilica di San Nicola, e come detto ha poi subito una serie di rifacimenti, demolizioni ed aggiunte a partire dal 1700.
Fra i tesori straordinari di questa cattedrale, c’è l’adiacente Museo Diocesano, che custodisce l’Exultet, ossia una preziosa pergamena bizantina, finemente miniata, anteriore all’anno 1050. Le immagini sono capovolte rispetto al testo e quindi rispetto al sacerdote che lo leggeva. In questo modo i fedeli, quando il celebrante srotolava la preghiera pasquale, potevano guardare i sacri disegni. Era fatta in funzione anche di chi non conosceva il latino, che così poteva avere un’idea immediata del racconto.
Sotto il transetto si estende la cripta, trasformata nel Settecento. Vi si conserva la tavola bizantineggiante della Vergine Odegitria, e le le spoglie di San Sabino. Titolare della Cattedrale, la chiesa dà ospitalità al corpo di Santa Colomba di Sens, precedentemente conservato nello scomparso Convento di San Vincenzo.
Una visita in questo luogo straordinario non mancherà di lasciare chiunque stupefatto!
Interessante anche la cripta della cattedrale…
Una splendida Madonna dagli occhi bizantini è incastonata nell’altare maggiore…
…e poi, le spoglie di una Santa non molto nota, riposano qui sotto…
…una visita qui, ripaga il cercatore di storia, arte e fede.
(che ringrazia Gianluigi Vezoli per lo straordinario reportage fotografico, che risalta il suo inestinguibile amore per l’arte e la storia).
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