Lo chiamano Centopietre, è uno dei monumenti più enigmatici di Terra d’Otranto, per via della sua architettura, ma anche per la leggenda legata ad esso. Siamo a Patù, estremo sud del Salento, in quel Capo di Leuca finibus terrae, meta di antichi pellegrinaggi e storia antica per questa terra. A metà fra sepolcro e chiesa altomedievale, costruita con lastroni messapici.
Il nome Centopietre deriva dai cento blocchi monolitici con cui è stata costruita. Oggi sono 99 perché ne fu rubato uno, purtroppo!
La sua struttura ha dato luogo a diverse collocazioni storiche. Qualche studioso la data al IX secolo d.C.
La tradizione lo collega ad una tremenda battaglia combattuta il 24 giugno 877 da un cavaliere di Carlo Magno contro i Saraceni: Geminiano. Il paladino fu trucidato dagli infedeli, e questo fu il sepolcro che gli venne costruito, utilizzando i blocchi dell’antica città di Vereto, che sempre la tradizione vuole sia la prima città fondata dai Messapi, in Salento. Un’altra versione invece ci riporta al 788 e vede come protagonista proprio Carlo Magno, la cui presenza sarebbe accreditata tra le poche pagine dell’Historia della Terra de Leuche (Padova, 1653), un opuscolo anonimo scritto con licenza della Santa Inquisizione, e ritrovato fortuitamente negli archivi della biblioteca di Bari. In questa fonte viene citato Carlo, figlio di Pipino, che si mosse col suo esercito per porre d’assedio la città di Vereto. L’assedio di Carlo Magno ebbe successo e liberò il meridione dalla minaccia saracena.
Ovviamente, la questione è ancora lontana dall’essere definita. Ciò non oscura per niente il fascino che emanano queste pietre…
…che successivamente furono utilizzate sicuramente per il culto religioso. Infatti, divenne una sorta di chiesa…
Da notare i colossali monoliti utilizzati come colonne e travi, per sostenere il tetto a capanna. Il celebre studioso di Terra d’Otranto, Cosimo De Giorgi, faceva un interessante parallelo a fine ‘800 con un altro mastodontico monumento, il Cisternale di Vitigliano, ma solo per la struttura, visto che quest’ultimo era ipogeo, e poco hanno di simile per la funzione che rivestivano.
Le dimensioni del monumento sono queste: lunghezza m. 7,20; larghezza m. 5,50; altezza m. 2,60. La copertura è a tetto a due falde.
L’interno, purtroppo, essendo esposto agli agenti atmosferici, sta perdendo gli ultimi affreschi, che vengono datati XII-XIV secolo.
Di qualcuno di questi santi è rimasto solo il disegno, ormai…
…sono raffigurati tredici Santi di origine orientale, in posizione eretta e frontale.
L’unico affresco che si riconosce è questa Crocifissione…
…di cui si notano anche i piedi del Cristo(foto sopra).
Fanno meraviglia, nell’osservatore, i colossali blocchi messapici, vecchi di 2500 anni!
Poche decine di metri alle spalle del monumento, nella campagna, una piccola necropoli affiora dalla vegetazione infestante: alcune tombe, scavate nella roccia (foto sopra).
Nonostante tutto, sotto queste pietre ciclopiche, il visitatore resta letteralmente incantato…
Questo grosso blocco qui sopra, mi raccontava un archeologo, sarebbe la prova certa della provenienza: un “taglio” tipicamente messapico.
Anche le architravi furono affrescate…
…quel che è rimasto, meriterebbe un restauro ed una messa in sicurezza.
Per secoli, la Centopietre è stata abbandonata all’oblio più assoluto. Soltanto nel 1872 nacque un certo interesse da parte degli studiosi, per la sua unicità ed i pochi termini di paragone. Nel 1873, il governo lo dichiarò Monumento Nazionale. Oggi, aspetta ancora una sua completa rivalutazione.
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ED ECCO UN LINCK SUCCESSIVO DOVE GABRIELE LA PORTA DESCRIVE LA SUA VISITA A PATU’ (andare verso la fine dell’articolo).
https://gabrielelaporta.wordpress.com/2012/08/02/i-luoghi-del-cuore-salvatore-armando-santoro/
LE CENTOPIETRE DI PATU’
Su quel Vereto, fresco e ventilato,
mi sono perso chiuso nei pensieri
ed inseguivo gli antichi guerrieri
che i saraceni avevan sbaragliato.
E mi sforzavo di capire il costo
di tante donne prese e violentate,
di tante vite un dì sacrificate
nel nome d’un credo contrapposto.
E quell’ambasciatore assassinato
in quelle settimane aride e tetre
il prezzo pagò d’esser crociato
il sangue suo bagnò le bianche pietre
perché dai saraceni fu sgozzato
ma poi sepolto nelle Centopietre
dal popolo che l’infedel respinse,
che di sangue quel sangue ridipinse
perché in ogni tempo per chi crede
sull’oppressore vince ognor la fede.
Salvatore Armando Santoro
(Boccheggiano 20.1.2014 – 0,37)
(Organizzatore ed animatore del Bando Letterario Internazionale di Poesia, Narrativa Veretum, giunto alla 2.a edizione nel 2016)
– Sonetto ritornellato doppio
Le Centopietre è un antico monumento funerario eretto nel IX Secolo nel comune di Patù (LE). Accolse le spoglie del Generale Geminiano, messaggero di pace trucidato dai saraceni prima della battaglia finale tra cristiani ed infedeli di Campo Re del 24 giugno 877, ai piedi della collina del Vereto.
Delle Centopietre se n’è parlato anche sul Blog di Gabriele La Porta (Direttore di Rai3 Notte che curava la famosa trasmissione notturna “Anima”), di cui vi riporto il link per chi volesse approfondire la notizia. Gabriele La Porta ha visitato le Centopietre e nel commento ha descritto ampiamente la sua presenza a Patù.https://gabrielelaporta.wordpress.com/2012/08/02/i-luoghi-del-cuore-salvatore-armando-santoro/
Alessandro. un monumento bisognerebbe farlo a te, che con il tuo lavoro certosino, permetti a tutti noi, di conoscere meglio le nostre radici. Continua così.