Ecco la Otranto che nessuno ricorda più, sottoterra, in una chiesa rupestre dedicata al Padreterno.
La pianta del tempio è a croce greca, divisa in 3 navate. Il soffitto oggi voltato a botte, ma forse in origine era coperto da una cupola. Si individuano un altare principale e due laterali. Un sedile in pietra dirimpetto all’altare invitava i cristiani a sedersi per meditare e pregare davanti all’immagine del Padreterno, che in origine si stagliava nell’abside centrale, e che esperti tombaroli hanno trafugato (insieme ad altri affreschi) negli anni ’50 del secolo scorso. Sulla sinistra si apre un altro ambiente, che presenta un pozzo, perfettamente circolare, dotato anche di scaletta ricavata nella roccia per discendervi. Gli affreschi cinquecenteschi sono molto interessanti, anche se il luogo necessita un restauro salvifico. Si notano anche le ossa di chi qui fu sepolto. Approfondisci qui.
ALESSANDRO ROMANO (chi sono)
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