In Tra Storia Arte e Cultura
on 8 Gennaio 2020
In territorio di Mottola, molto antica è la chiesa rupestre di Cristo alle Grotte, sita nella gravina di San Biagio. Dissacrata e abbandonata nel corso degli anni, divenendo rifugio di viandanti e pastori, è stata nuovamente consacrata e riaperta al culto nel 1968 (da verificare) (1).
La chiesa è ubicata nella prima ansa della Gravina di San Biagio, che nel suo corso terminale è denominata Gravina di Palagianello. (2)
A lato della gravina si insedia la Masseria.
Sul costone roccioso che porta alla chiesa sono scavate delle tombe probabilmente medioevali.
Nel gradone roccioso naturale è stato scavato un riquadro, ottenendo una parete perfettamente verticale, nella quale venne ricavato un portale monumentale con un arcone… ; l’arcone in origine era impreziosito da un dipinto come si evince dalle tracce di una larga cornice rossa. (2)
Planimetricamente la chiesa presenta una pianta a due navate, entrambe con rispettive absidi e altari di tipo latino, e con due pilastri cruciformi che dividono lo spazio in sei campate, collegate da archi a tutto sesto e da un arco policentrico. (1) (Fonte disegno: http://iccdold.beniculturali.it/medioevopugliese/index.php?it%2F82%2Fcatalogo-iccd%2F450%2Fmottola-chiesa-di-cristo-alle-zolle-o-di-cristo-delle-grotte )
Gli indizi di archi differenti, nonché la loro posizione tra aula e presbiterio, documentano l’esistenza di un templon, evidentemente demolito in seguito al variare delle cerimonie e dei riti liturgici.
La ricostruzione grafica (di F. Dell’Aquila) del templon in Cristo alle Grotte permette di ricollegare questa struttura a una simile, tuttora presente nella chiesa di S.Margherita a Mottola, in quanto speculari tra loro. (2)
Interessanti, lungo le imposte degli archi, sono i resti di acquasantiera e piccole nicchie per lucerne; altrettanto, lungo i muri, i resti di nicchie e subsellia, sedili in pietra. (1)
La chiesa rupestre di Cristo alle Grotte in origine era aniconica, ossia alle pareti non erano proposte immagini di santi e/o scene del Vecchio e del Nuovo Testamento, ma solo croci, tipiche della cultura mediobizantina (843 – 1204), nello specifico databili alla prima metà dell’ XI secolo. (2) In questa chiesa ne sono presenti 10 di varia dimensione e stile e di datazione varia.
La decorazione pittorica di Cristo alle Grotte è caratterizzata dalla presenza di pochi affreschi superstiti ma di pregevole fattura. San Nicola, affresco del XIII secolo.
Nel catino absidale della navata destra è rappresentato un Cristo Pantocratore ( della fine XIII secolo, realizzato in palinsesto su dipinti aniconici precedenti risalenti all’XI sec., ndr. ) caratterizzato da un mezzo busto benedicente alla latina, ossia con pollice, indice e medio tesi, e le altre due dita piegate verso l’interno. (1)
Le vesti, molto suggestive, consistono in una tunica rossa e un manto blu con drappi dorati, sui quali sono ancora ben visibili scritte incise in varie lingue e in diverse epoche. Ad esaltare figura e colori del Cristo è la croce fiorita in ocra, blu e giallo presente sotto il suo volto, nonché i motivi e le tonalità del catino absidale, bordato da una doppia ghiera, con quella esterna rosso intenso, e quella interna decorata con elementi geometrici verdi e rossi. (1)
GIANLUIGI VEZOLI
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Chiesa rupestre di Cristo alle Grotte a Mottola
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