Gioiello prezioso di Terra d’Otranto, la cripta dell’Assunta di Sanarica, bellissimo borgo nel cuore del Salento, riveste un’importanza particolare nel panorama rupestre di queste latitudini, di quando qui il culto cristiano parlava ancora greco, nonostante i Bizantini fossero andati via da parecchio tempo. Riscoperta da don Francesco, il parroco della chiesa matrice sotto cui si nascondeva ancora fino alla fine degli anni ’60,
conserva ancora tutto il suo fascino, nonostante probabilmente una parte di questo tempio sotterraneo sia stato murato, per sostenere forse il peso della chiesa superiore.
Una ripida scalinata ricavata alla buona, permette ai visitatori di scendere di nuovo qui sotto, dopo secoli…
E’ interamente scavata nella roccia, a pianta rettangolare, con tre navate absidate, attraversate da perfette arcate e massicci pilastri. Gli studiosi sostengono si tratti dell’unico esempio salentino in cui viene introdotto il templon delle chiese greche, ossia la recinzione tra aula e presbiterio a piena parete con arco d’ingresso centrale e finestre laterali, passaggio strutturale che anticipa la definitiva diffusione dell’iconostasi. Qui sopra possiamo già notarlo…
…e avvicinandoci alla zona sacra del tempio, respirando un’umida aria rarefatta, non possiamo che avvertire le suggestioni che dovevano provare i fedeli, 800 anni fa…
L’altare si erge ancora intatto, ricavato dallo stesso banco di roccia…
Dietro l’altare, l’affresco principale, che possiamo solo immaginare quanto fosse grandioso ai suoi tempi, ora sbiadito da troppi secoli di abbandono: Gesù al centro, la Madonna alla sua destra, San Giovanni Battista alla sinistra…
I pilastri un tempo erano tutti affrescati. Oggi purtroppo non resta molto…
…il santo meglio conservato è questo San Giovanni Battista, che dovrebbe risalire al 1300, ed è ripreso con questo cartiglio in mano…
…anch’esso purtroppo non integro…
Un angolo nascosto riproduce invece Santa Caterina d’Alessandria, coronata, con affianco l’iscrizione in greco…
Non poteva mancare San Nicola di Myra…
…e neanche una bellissima, quanto purtroppo rovinata, rappresentazione di una Madonna, con Bambino che benedice alla maniera greca, ripresi con la classica fissicità bizantina che penetra lo sguardo del visitatore…
Non sappiamo se l’intitolazione originaria della chiesa fosse l’attuale…
…qui sopra, notiamo la navata che probabilmente è murata: don Francesco si rese conto che dall’altra parte le sonde di ispezione provavano ci sia vuoto, ma per giusti motivi di sicurezza non si è mai provato a liberare il muro. La chiesa superiore pare si poggi sui pilastri di questa cripta.
Sui conci, altri lacerti di affreschi, ormai non più ricomponibili…
E qui sopra, un foro, scavato originariamente, e poi successivamente riempito. Serviva senz’altro alla cripta.
Qualche croce incisa…
…e lo sguardo dei santi sopravvissuti, in questo silenzio nascosto sotto il pacifico borgo, concilia l’animo alla pace interiore…
…in un angolo di Salento tornato indietro dal suo passato.
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