Il mio personale viaggio fra le chiese rupestri del Salento ha trovato nella cripta di San Salvatore forse l’apoteosi dell’architettura in rupe, sviluppata ai massimi livelli dalla sagacia dei suoi costruttori. Risale ai secoli VIII-X, quando la Terra d’Otranto era bizantina e parlava greco.
Scavata interamente nel banco tufaceo, è impostata su una pianta a tre navate con absidi circolari e iconostasi. Quattro pilastri centrali dividono l’ipogeo in nove campate riconoscibili anche per la diversa forma delle volte. Il soffitto è caratterizzato infatti da volte scolpite in maniera tale da simulare una cupola con croce greca nell’area sacra e un rivestimento a cassettoni nell’aula, proprio a imitazione delle chiese in superficie.
La meraviglia del visitatore (ma immagino anche dei fedeli che qui partecipavano ai riti sacri tanti secoli fa!) davanti alla perfezione dello scavo nella roccia è straripante…
…da qualsiasi angolatura la si guardi, questa chiesa è una perfezione di armonie e di forme, ogni fotografia si potrebbe rifare cento volte ed ognuna riuscirebbe perfetta!
Ogni soffitto è diverso e scolpito a regola d’arte.
La cripta era in origine interamente affrescata come si intuisce dalle tracce pittoriche rimaste. Purtroppo solo in tempi moderni è stata tutelata, in paese mi raccontavano che in passato l’invaso divenne una vera e propria cisterna d’acqua e questo causò il rapido deterioramento di parecchie delle decorazioni pittoriche.
L’area dedicata al rito sacro è splendida…
…dalle pareti emergono ancora distinte alcune figure di santi e vescovi…
Questa grande croce sovrasta l’abside centrale…
…dove si trova la raffigurazione della Vergine col Bambino affiancata da due Angeli risalente al XII secolo…
…nonostante la non perfetta conservazione, l’affresco trasmette ancora tutta la sua carica sacrale e mistica.
Gli altri personaggi intorno, ci osservano col tipico sguardo che riproduce la fissità magnetica dell’affresco bizantino.
I soffitti, come dicevo, ti lasciano imbambolato con gli occhi all’insù.
Quale perfezione e meraviglia! Giurdignano, il paese dei menhir, della celebre Centoporte (emblema di Costantinopoli in Salento!), ci regala qui un’altra meraviglia assolutamente da vedere coi propri occhi. La cripta è visitabile, basta consultare il Comune o la ProLoco cittadina e il viaggio nella Storia è assicurato. Un viaggio che consiglio a tutti!
(I dati sugli affreschi e la datazione provengono da Wikipedia)
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