La Donna nell’arte ha sempre occupato uno spazio particolare, centro del mondo sia interiore che esteriore dell’artista di ogni tempo, anche nel Salento l’iconografia non fa eccezione. Questa galleria percorre un breve tratto della storia dell’affresco in Terra d’Otranto, aldilà del soggetto (quasi sempre sacro) e del suo valore, soltanto per un gusto personale e soggettivo di semplice bellezza.
Una bellezza che gli artisti che lavorarono a queste opere certamente presero a modello dalle donne che realmente vedevano coi loro occhi. Il Medioevo, l'”amor cortese”, Dante, i rimatori siciliani, tutto quel fermento culturale che fiorì dopo il 1200, contribuì ad una nuova visione della donna, spesso idealizzata, o esaltata, laddove le sue qualità umane si sposavano ad una incantevole bellezza esteriore. Mi piace pensare che le donne che seguono nelle foto, che spesso “interpretano” la Madonna, furono semplici e stupende “morose”, mamme, donne che vissero in Salento centinaia di anni fa!
La barocca chiesa matrice di Calimera custodisce una Madonna diversa dal solito, pare incinta, illuminata da una semplice bellezza.
Carovigno, nei sotterranei della Grotta della Madonna del Belvedere, un ritratto dai tempi di Dante!
Una bellezza quasi altera, all’interno della chiesa di Casaranello: ingioiellata come una regina, con degli occhi immensi!
Dalla gravina di Castellaneta… un ritratto di una donna assai moderna, quasi truccata, con un evidente rossetto.
Una mamma bellissima, materna, rassicurante, dallo storico complesso della Madonna di Casole, a Copertino…
Massafra, un altro tuffo fra le donne-“madonne” dell’amor cortese!
I grandi occhi bizantini di una Madonna di Mottola.
Nardò, Cattedrale. Lo sguardo di questa biondissima Maddalena è a dir poco espressivo… fiammeggiante!
Nociglia, l’interno della sua antichissima cappella della Madonna dell’Idri custodisce un personaggio che ha pochi rivali, fra le bellezze più soavi di tutto il Salento.
Stupendo anche questo ritratto, all’interno della Cattedrale di Otranto. Anche questo, uno sguardo molto intenso.
Personalmente metterei al primo posto la “Agia Sofia” della chiesetta di Santo Stefano a Soleto, per me un vero e proprio ritratto eseguito dal vivo. Una bellezza talmente realistica da togliere il fiato per la perfetta realizzazione!
Chiudo questa piccola e ideale rassegna fra gli affreschi salentini, con una meravigliosa ricostruzione eseguita a Ostuni, sullo scheletro di donna di 25000 anni fa, morta col suo bimbo ancora in grembo, scoperta dal prof. Donato Coppola ed ora esposta nel Museo di Civiltà preclassiche della Murgia meridionale. Un’opera moderna sulla donna più antica, simbolo assoluto di bellezza e maternità di una Terra senza pari!
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