La città messapica di Muro Leccese custodisce lembi della sua storia ancora nascosti, che meriterebbero maggiore attenzione. E’ il caso di un interessante ipogeo, scavato interamente nel banco roccioso, nel quale sono incappato, perlustrando la campagna che da Muro porta a Sanarica. Il solito, grande, ficus secolare ha attirato l’attenzione e così ci sono quasi inciampato dentro!
L’ingresso originario è ormai ostruito dall’albero, ma un piccolo crollo della volta ha squarciato la luce sui secoli, e permette una cauta discesa…
Sopra, nella foto, sulla sinistra si nota la discesa, che in pochi gradini portava sottoterra… ma sopra l’ipogeo, c’è una grande lastra quadrangolare, molto pesante, che senz’altro fungeva a qualcosa per la struttura.
Non credo sia la lastra che chiudeva l’ingresso, ma per la verità non avendo un metro non ho potuto esserne certo…
…e poi, dall’interno, altre due lastre, forse spezzate, fungevano da porta.
L’interno consiste in due camere, scavate perfettamente nella roccia. Nella prima c’è un grosso sedile, sulla destra… forse il letto dove appoggiavano i defunti?…
…poi si entra nella seconda. In fondo, una piccola nicchia scavata nella parete…
…giunti sulla quale, voltandosi, si ha questa panoramica…
Sulle pareti altre nicchie, molto più grandi…
…una di queste, perfettamente a semicerchio. Non posso esserne certo, ma considerando la città messapica, e gli altri ambienti ipogei utilizzati come luoghi funerari in età classica, mi è sembrato di tornare indietro di oltre 2000 anni…
…come quando vidi l’ipogeo di Rudiae…
…l’ipogeo Palmieri, a Lecce (vedi l’articolo)…
…l’ipogeo di San Pietro Mandurino…
…o, perché no, una delle tante tombe a camera della Taranto greca… Senz’altro un luogo da visitare, per gli appassionati di un Salento vecchio di millenni!
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