Galugnano delle meraviglie, piccolo borgo incantato, sempre sorprende ad ogni visita. Questa frazione di San Donato di Lecce vanta un territorio ricchissimo di storia, natura e cultura, e pur essendo a poca distanza dal capoluogo la vita scorre qui con i ritmi lenti delle stagioni a cui il Salento era abituato prima dell’età moderna.
Fra palazzi nobiliari, chiese, menhir, musei della civiltà contadina, pagghiare caratteristiche, spicca appena fuori il borgo, fra le ridenti campagne della Valle della Cupa, uno scorcio di medioevo rimasto quasi intatto fino ai nostri giorni. La piccola chiesa della Madonna della Neve…
Il suo campanile si scorge appena voltato l’angolo di questa piccola e stretta strada di campagna…
Le sue caratteristiche architettoniche collocano subito questo monumento all’età romanica che fece fiorire in tutta la Puglia fulgide chiese e cattedrali, a cavallo fra XII e XIII secolo…
Non si hanno certezze circa la data di costruzione di questa chiesa, ma gli studiosi possono ragionevolmente supporre che nel 1300 già esistesse…
Entrando in questo ambiente, raccolto, silenzioso, immerso in un’atmosfera serena e campestre, non si può che restare affascinati. Un tempo tutte le pareti erano affrescate, ma sono rimaste ancora importanti tracce degli antichi soggetti, sicuramente risalenti agli anni in cui anche in altre chiese storiche del Salento si effettuavano grandi decorazioni, tra la fine del 1300 e gli inizi del 1400…
Ai paragoni sopra, aggiungerei l’immagine di una santa con turbante, molto affascinante, che si trova identica sia in questa chiesa che in quella della Madonna dell’Idri (Nociglia)…
Qui sopra vediamo appunto il personaggio di Nociglia…
…e qui sopra, siamo tornati in questa chiesa. Cambia solo l’espressione…
I primi affreschi che si incontrano dopo l’ingresso, sulla sinistra, sono quelli della contro facciata…
Sopra si nota l’antico nome della chiesa, dedicata alla Madonna “de li Pisanei”, una denominazione ancora non del tutto chiara…
In un angolo campeggia San Giovanni Battista…
E qui dovremmo essere davanti a Santa Caterina d’Alessandria, caratterizzata dalla ruota con cui fu martirizzata…
Bello l’affresco di San Francesco da Paola. Nei riquadri si notano anche alcuni momenti della sua esistenza, compreso il miracolo del passaggio attraverso il fuoco…
Non manca Sant’Antonio di Padova…
…ripreso con accanto alcune scene che riguardano la sua vita…
…affreschi che sembrano più tardi dei precedenti, come periodo di realizzazione.
Qui sopra, Santa Lucia, martirizzata con la privazione dei suoi occhi.
L’attuale altare centrale, frutto senz’altro di successivi rimaneggiamenti.
Sulle sue pareti non mancano i graffiti. Ci sono stemmi nobiliari, che testimoniano il passaggio di gente importante. Ma anche segni non facilmente decifrabili, come l’omino della foto successiva…
E poi c’è anche “Kalos ìrtate”, “benvenuti”, come recita questa iscrizione. Ma che meraviglia, ritrovare le tracce della storica presenza del rito greco in Salento, anche in un semplice graffito di viandante!
Un luogo dove il tempo sembra essersi davvero fermato!
(Consiglio per chi voglia approfondire gli studi di Sergio Ortese, al riguardo. Ed anche il libro di Franco Michele Dell’Anna, “Galugnano, una storia minore”)
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