Nociglia, splendido borgo arroccato attorno al suo castello, custodisce fra le sue meraviglie la cappella della Madonna dell’Idri, un pezzo di storia occultato dalla costruzione della moderna chiesetta (che risale ai primi del 1900), che ha inglobato la chiesa bizantina di San Nicola, risalente all’XI secolo. Entrare in questo ambiente è un’autentica sorpresa, che nessuno immaginerebbe, da fuori!
Qui, nel territorio dell’antico bosco del Belvedere, una comunità italo-greca ebbe il suo luogo di culto, affrescato a più riprese nel corso dei secoli. Lo strato di pitture che si possono ammirare oggi vanno dal 1200 al 1400, raffigurate con uno stile affascinante…
Qui siamo già entrati nella chiesetta originaria. Al suo centro, sul pavimento, si apre una botola…
…dove ritroviamo l’antico cimitero bizantino. E’ un’aula piccola, a cui si accede scendendo una ripidissima scalinata. Tre grosse casse accolgono il riposo eterno dei resti umani dell’antica Nociglia.
Davanti all’abside, oggi c’è un’altare, impreziosito da statue in pietra leccese…
Sopra, fra le immagini dei Santi, riconosciamo Santa Caterina d’Alessandria, per via della ruota del suo martirio.
Un’altra particolarità di queste pareti, sono i graffiti, che lasciarono nei secoli i pellegrini di passaggio…
Qui sopra, San Nicola, antico patrono di Nociglia.
Fra i graffiti, ci sono immagini di uomini armati, ed altre non facilmente decifrabili…
…ed anche iscrizioni, alcune delle quali realizzate con molta precisione.
Il colore acceso ricorda molto il rosso pompeiano! La Madonna che vediamo qui sopra è assai singolare, per via della sua rappresentazione con il collo lungo, ed uno sguardo… non proprio “solito”!
Molte immagini del Cristo, fra cui questa sopra, con Dio Padre che sorregge la Croce del Figlio…
Altra Crocifissione. Gli affreschi sono stati salvati, quelli che restano, da un recente restauro conservativo.
E qui arriviamo alla figura più “intrigante”, per certi versi, del luogo: una santa, dall’atteggiamento e lo sguardo quasi ammiccante. Il turbante orientale e gli occhi languidi catturano lo sguardo del visitatore. Secondo lo studioso Sergio Ortese si tratta della più antica rappresentazione di Santa Cesarea…
Ad osservarla bene, c’è una certa somiglianza con un’altra santa, che si trova in una chiesa rurale presso Galugnano…
…la vediamo qui sopra: siamo nella chiesa della Madonna della Neve.
Qui sopra, in una nicchia sul muro destro, troviamo Sant’Anna, la Vergine Maria e Gesù Bambino.
Dagli strati pittorici che si accavallano fuori escono sante e santi eremiti…
Questo è tutto ciò che rimane dell’antica abside originaria…
Certo, alcune atmosfere ci richiamano alla mente gli affreschi di Santa Caterina d’Alessandria, a Galatina…
Presso l’altare, alcune pregevoli statue decorano l’ambiente…
Questo è l’ambiente della cappella moderna, oltre il suo altare si apre il tempio bizantino…
…il nome, della Madonna dell’Idri, probabilmente si riferisce al culto della Madonna Odegidria, “colei che indica la via”.
Non fatevi fuorviare dalla facciata neoclassica dell’attuale cappella. Venite a Nociglia, i tesori sono nascosti!
© Questo sito web non ha scopo di lucro, non userà mai banner pubblicitari, si basa solo sul mio impegno personale e su alcuni reportage che mi donano gli amici, tutti i costi vivi sono a mio carico (spostamenti fra le città del territorio salentino e italiano, spese di gestione del sito e del dominio). Se lo avete apprezzato e ritenete di potermi dare una mano a produrre sempre nuovi reportage, mi farà piacere se acquisterete i miei romanzi (trovate i titoli a questa pagina). Tutto ciò che compare sul sito, soprattutto le immagini, non può essere usato in altri contesti che non abbiano altro scopo se non quello gratuito di diffusione di storia, arte e cultura. Come dice la Legge Franceschini, le immagini dei Beni Culturali possono essere divulgate, purché il contenitore non abbia fini commerciali. I diritti dei beni ecclesiastici sono delle varie parrocchie, e le foto presenti in questo sito sono sempre state scattate dopo permesso verbale, e in generale sono tutte marchiate col logo di questo sito unicamente per impedire che esse finiscano scaricate (come da me spesso scoperto) e utilizzate su altri siti o riviste a carattere commerciale. Per quanto riguarda le foto scattate in campagne e masserie abbandonate, se qualche proprietario ne riscontra qualcuna che ritiene di voler cancellare da questo blog (laddove non c’erano cartelli o muri che distinguessero terreno pubblico da quello privato, non ce ne siamo accorti) è pregato (come chiunque altro voglia segnalare rettifiche) di contattarci alla mail info@salentoacolory.it
Leave a reply