
Sperduta fra le campagne di Melendugno, lungo la via verso Torre dell’Orso, c’è una pagghiara assai singolare, che presenta caratteristiche che non l’associano certamente ai classici ripari delle campagne salentine. Ci arrivai solo grazie ad una passeggiata insieme all’amico Donato Santoro, di Melendugno, che si faceva anch’egli domande senza risposta.
Dall’esterno è solo “un pò” diversa dalle altre… Altezza assai limitata, giusto quella di un uomo medio basso… pietrame messo all’apparenza un pò alla rinfusa, in maniera quasi “arcaica”…
…ma affacciandosi dall’esterno… ecco che si apre davanti una bella scalinata, consumata da chissà quanto tempo, scavata nella roccia, che invita sorniona a scendere giù…
E voilà… si apre un ambiente perfettamente circolare, scavato a regola d’arte nella roccia viva…
Sul lato destro, quello che doveva essere un focolare, è stato costruito con un’interessante architrave, adornata con precisi rilievi…
I soggetti sono assai singolari. L’unico confronto che sono riuscito a fare è l’immagine di questo uccello, che ho ritrovato graffito nel palazzo baronale di Pisignano (foto sotto)… Rappresenta una colomba? Era un simbolo paleocristiano. Lo sono anche gli altri?…
La cosa che lascia però sorpresi è la scelta di costruire una pagghiara sopra un ipogeo, che non è senz’altro il disegno classico di queste costruzioni. Ovviamente sorge il dubbio sulla sua reale funzione originaria…
Nella foto sopra si vede bene lo spessore di roccia viva che è stata scavata, ed il piano di calpestio, pieno di terriccio e spazzatura, lascia supporre che il fondo sia ancora più giù…
I grandi blocchi usati per l’erezione del perimetro sono anch’essi inusuali, per questi ambienti…
Anche il pietrame alzato per costruire la volta è sistemato a tratti in modo inedito…
Certo, lasciando questo posto mi vengono alla mente altre singolari costruzioni delle nostre campagne. Ma questa ci va vicina a batterle tutte!
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