In Tra Storia Arte e Cultura
on 3 Giugno 2015
Fra gli splendori di Gallipoli, la città, le sublimi chiese, il castello, ritornato fruibile ai visitatori, non può sfuggire ad una visita la Pinacoteca Coppola, scrigno di tesori seicenteschi, incastonato nelle viuzze del centro storico, legato al nome di uno dei più illustri figli di questo suggestivo borgo sul mare: Giovanni Andrea Coppola. Qui, l’amministrazione comunale ha creato un pregevole contenitore che restituisce le sensazioni di un’intera epoca.
Facciamo un viaggio fra questi colori, zuppi di manierismo e barocco, che non mancheranno di attrarre lo sguardo anche di chi non è addetto ai lavori.
Madonna Addolorata. Ignoto autore meridionale del XVIII secolo.
Assunzione della Vergine. Copia dal Coppola, XVII secolo.
Il Giudizio di Mida. Probabile opera del Coppola (non certa).
Incoronazione di spine. Copia da Ludovico Caracci, XVII secolo.
Maddalena penitente. Copia da Guido Reni, XVII secolo.
Madonna Immacolata. Opera del Coppola, XVII secolo.
Marina con porto. Pittore napoletano, seguace di Michele Pagano, XVIII secolo.
Marina in burrasca. Pittore napoletano, seguace di Michele Pagano, XVIII secolo.
Natura morta. Giacomo Coppola, opera documentata a Napoli nel XVII secolo.
Paesaggio con cavalieri e contadini. Pittore napoletano, seguace di Michele Pagano, XVIII secolo.
Putto dormiente. Copia da Antonio de Bellis, XVII secolo.
Ritratto di gentiluomo. Ignoto, XVIII secolo.
Sant’Agata. Ignoto autore meridionale, XVII secolo.
San Cristoforo con Bambino. Copia da Giovan Bernardino Azzolino, XVII secolo.
San Francesco in estasi. Copia da Guido Reni, XVII secolo.
Santa Lucia. Bottega di Massimo Stanzione, XVII secolo.
San Pietro e San Paolo. Giovanni Andrea Coppola, XVII secolo.
San Sebastiano. Ignoto napoletano, XVII secolo.
Sacra Famiglia con S. Gioacchino e S. Anna. Ignoto, XVII secolo.
Una visita s’impone! Gallipoli vi aspetta!
© Questo sito web non ha scopo di lucro, non userà mai banner pubblicitari, si basa solo sul mio impegno personale e su alcuni reportage che mi donano gli amici, tutti i costi vivi sono a mio carico (spostamenti fra le città del territorio salentino e italiano, spese di gestione del sito e del dominio). Se lo avete apprezzato e ritenete di potermi dare una mano a produrre sempre nuovi reportage, mi farà piacere se acquisterete i miei romanzi (trovate i titoli a questa pagina). Tutto ciò che compare sul sito, soprattutto le immagini, non può essere usato in altri contesti che non abbiano altro scopo se non quello gratuito di diffusione di storia, arte e cultura. Come dice la Legge Franceschini, le immagini dei Beni Culturali possono essere divulgate, purché il contenitore non abbia fini commerciali. I diritti dei beni ecclesiastici sono delle varie parrocchie, e le foto presenti in questo sito sono sempre state scattate dopo permesso verbale, e in generale sono tutte marchiate col logo di questo sito unicamente per impedire che esse finiscano scaricate (come da me spesso scoperto) e utilizzate su altri siti o riviste a carattere commerciale. Per quanto riguarda le foto scattate in campagne e masserie abbandonate, se qualche proprietario ne riscontra qualcuna che ritiene di voler cancellare da questo blog (laddove non c’erano cartelli o muri che distinguessero terreno pubblico da quello privato, non ce ne siamo accorti) è pregato (come chiunque altro voglia segnalare rettifiche) di contattarci alla mail info@salentoacolory.it
Leave a reply