Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator website La Santa Barbara dimenticata fra le querce

La Santa Barbara dimenticata fra le querce

Vagando sui testi più rari sulla storia del Salento, un giorno trovai il riferimento ad un’antica chiesa dedicata a Santa Barbara, costruita con enormi monoliti, che si trovava lungo la vecchia strada che un tempo portava da Muro Leccese a Otranto, esattamente in contrada Lacco, o Laccu. Non c’era altra notizia, ma il particolare delle grandi lastre mi incuriosiva molto.

Di solito, le chiese costruite con pietre così grandi risalgono al periodo alto-medievale, almeno quelle esistenti in Salento, mi interessava molto, così l’ho cercata!

ruderi chiesa santa barbara contrada lacco 1

Ci son voluti due giorni liberi, ma alla fine l’ho localizzata!

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Purtroppo non resta molto, la volta è crollata, ma il perimetro è ancora in piedi, tenuto assieme da questi massi poderosi…

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…alcuni dei quali sono lunghi ben oltre il metro e mezzo!

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Si nota meglio con la figura umana accanto.

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L’interno è un ammasso di detriti e grandi lastre…

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…ed è completamente ricolmo, e devastato dalla crescita di alberi di quercia…

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La chiesa, che doveva essere forse una semplice cappella, è posizionata lungo l’antica via Muro-Otranto, che oggi conduce a Masseria Lacco. Accanto, ha un bosco di querce da un lato, e dall’altro un altro sentiero, che si incammina verso un oliveto secolare.

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Il sentiero è veramente affascinante, la zona è solitaria e non si vede anima viva, nel silenzio più totale si odono solo gli uccelli.

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Verrebbe di percorrerlo tutto, ma ad un certo punto torno alla chiesa…

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La crescita degli alberi al suo interno non promette nulla di buono per le sue ultime lastre ancora in piedi…

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…una di esse è lavorata, forse era l’imbotto della porta d’accesso.

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La segnalo, con la speranza di interessare qualche ente o privato che voglia ripulirla, e magari consentire uno scavo archeologico che potrebbe sicuramente rivelare molte informazioni, oggi nascoste dallo spesso strato di detriti. Il prof. Paul Arthur la visitò nel 1996 ed in base ai reperti trovati sul posto e ai frammenti di intonaco dipinto, la considera databile probabilmente al basso medioevo. I blocchi sono di reimpiego, forse provenienti dalle mura messapiche dell’antica Muro Leccese, che non è molto lontana. Secondo il Maggiuli si trattava di una chiesa greca.

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